La forte e ben strutturata alta pressione italica verrà lentamente e progressivamente erosa da ovest dall’avanzare di deboli ondulazioni del getto e quindi dalla diminuzione dei geopotenziali in area italica. Ciò comporterà che a partire da mercoledì aumenterà l’instabilità, a partire dalle regioni occidentali e tirreniche. Nonostante non si tratti di onde cicloniche particolarmente profonde e strutturate, la loro pericolosità è dovuta al fatto che l’energia in gioco è ancora notevole e basta l’innesco di una miccia anche debole per provocare fenomeni localmente molto violenti.
Nella seconda parte della settimana, quindi, si ritornerà a condizioni instabili, senza che si possa parlare di una netta rottura anticiclonica. Alternanza di sole e di nubi, nel migliore dei casi, di sole e di temporali nel peggiore.
Solo nel lungo termine si intravede una rottura più consistente, quando ormai è tramontata l’ipotesi artica. Dopo tanto tempo si rivede un Nord-Atlantico molto coriaceo, in grado di lanciare un serio attacco all’Europa. La depressione di Islanda si approfondirà verso le Isole Britanniche e da qui rilascerà le perturbazioni nord-atlantiche, in grado di colpire duramente l’Europa centrale e probabilmente anche l’Italia, come possiamo osservare nella GENS a 500 hPa del 7 ottobre.
Ma su tale tendenza a lungo termine sarà meglio tornare nei prossimi appuntamenti con ulteriori conferme.
Fonte: Aldo Meschiari – www.meteogiornale.it