Ambiente, territorio & dissesti — 02 Ottobre 2014

La crisi di salinità del Messiniano (ultimo periodo del Miocene), nel corso del quale le acque del mar Mediterraneo evaporarono quasi completamente, a causa della chiusura dello Stretto di Gibilterra. Il Miocene è stato tremendo: una fase di fratture provocò l’apertura del Mar Ligure, con la formazione di un nuovo bacino, le acque invasero tutta l’attuale pianura Padana ed il resto dell’Italia, lasciando emerse ben poche zone, tra cui parte della Sardegna e della Corsica. Alla fine del Miocene poi (Messiniano), ci fu la chiusura di ogni comunicazione tra l’Oceano Atlantico e il Mediterraneo. Il Mediterraneo si prosciugò quasi del tutto, poichè l’evaporazione è ancora oggi, come allora, maggiore dell’afflusso di acqua per apporto fluviale. Una stima del’attuale tasso di evaporazione è di 4.000 Km3. Sul fondo dell’attuale Mediterraneo si formarono imponenti masse di evaporiti e principalmente depositi di gesso, che testimoniano questo evento. Poi 3.5 milioni di anni fa cedette la faglia che separa la Spagna dal Marocco attuali e l’acqua dell’Atlantico cominciò ad entrare ad un ritmo stimato di 160 Km3 al giorno, e le tante cascate sullo stretto di Gibilterra erano alte circa 3.000 metri. In 100 anni il Mediterraneo si riempì di nuovo e venne popolato da nuove specie.

 

 

Fonte: https://www.facebook.com/geobiologist/photos/a.1417145138535207.1073741828.1416966681886386/1491817801067940/?type=1

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