Uno degli inverni, sino a qui, meno dinamici degli ultimi anni, continua a regalarci una configurazione degna dell’estate più stabile ed azzorriana. Quello che più inquieta è l’immagine a livello emisferico, dove l’appiattimento del fronte polare appare duraturo e, più o meno, ben distribuito su tutta la longitudine. Anche il ramo VP canadese risulta, ora, contenuto, fino al punto da non dover giustificare l’atipica situazione euro-atlantica con le ragioni di una ondulazione rossbiana di significato. L’estensione azzorriana è, invece, ben distribuita nel senso dei paralleli e, per osservare il ritorno di un minimo di dinamismo, occorre attendere i giorni tra la metà e la fine della seconda decade del mese. Ma non c’è da illudersi perché quello che si intravede nella circostanza è soltanto un discreto affondo e ben trainato dal forcing occidentale. Una replica di tale episodio, ed è la situazione che ho disegnato, l’abbiamo poi, secondo GFS, intorno al giorno 25, quando un rinforzo dell’anticiclone sub-tropicale con spostamento dei massimi verso ovest, potrebbe ribadire un certo affondo in area mediterranea, stavolta, forse, dagli esiti successivi più incerti. Troppo lontano il periodo per fare riflessioni che abbiano un senso, ma è l’unico appiglio a cui aggrapparsi, al momento, per sperare in una svolta che spazzi questo scorcio d’inverno assai deludente. Ho detto dagli esiti incerti perché di fatto, come dice la freccia al centro, simbolica del jet stream, i forcing principali appaiono sostanzialmente orizzontali, ma non escluderei totalmente, dato l’apparente cut-off in lontano oceano, un ridistribuzione, per come dicono le altre due frecce, più meridiana e con split relativo…