Possiamo distinguere due fasi nell’avvicinamento a condizioni più invernali anche per il nostro paese. Vediamo nel dettaglio.

Nord-atlantiche: 16-19 gennaio, copiose nevicate sulle Alpi. Probabilità alta
Domani arriverà la prima perturbazione nord-atlantica che causerà piogge a partire dalle regioni occidentali e soprattutto le prime vere copiose nevicate della stagione sulle Alpi. La neve cadrà su tutto l’arco alpino per diversi giorni, a quote intorno ai 1000 metri, ma localmente anche più in basso nelle valli chiuse e più occidentali. Si stimano accumuli sopra i 1500 metri superiori al metro di neve fresca. In questa fase non farà freddo: lo scenario sarà tardo-autunnale.

Artico: 19-23 gennaio, più freddo, neve che scende a quote basse. Probabilità medio-alta
Dal 20 gennaio appare probabile che si formi nel vicino Atlantico un blocco altopressorio in grado di frenare le miti correnti zonali e di risucchiare verso sud masse di aria di origine artica. Se tale scenario barico dovesse realizzarsi, andremmo incontro ad una fase più fredda, con la possibilità di vedere la neve anche sugli Appennini e a quote basse al Nord. L’intensità della fase fredda dipenderà dalla tenuta del blocco azzorriano.

Possibilità di neve a quote basse nella terza decade? Probabilità medio-bassa
Stamattina la possibilità di vedere neve a quote basse al Nord e su parte del Centro nella terza decade permane, ma sempre su valori medio-bassi. In pole-position rimane il Nord-Ovest, dove potrebbe nevicare sino alla pianura in Piemonte e Lombardia occidentale, mentre più difficile appare la neve al Nord-Est. Neve probabile a quote medie sull’Appennino centrale, mentre su quello settentrionale potrebbe nevicare sino alla collina. Seguite gli aggiornamenti perché stiamo parlando di una configurazione invernale al limite.

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