Editoriali — 19 Febbraio 2015

Se un colpo di coda presuppone il fatto che qualcosa sia appena passato (e l’inverno si è fatto vedere col contagocce) beh, allora ci dobbiamo aspettare ben poco da questa fase finale del mese di febbraio. Usando meno retorica e più scienza possiamo senz’altro affermare che ad oggi, adoperando tutti  i metodi prognostici appropriati,  non sussistono condizioni favorevoli a particolari colpi di coda invernali entro la fine di febbraio.

Ciò non toglie che marzo potrebbe poi sorprenderci ma in questa sede intendiamo trattare di meteo e non di fantameteo. Per tale motivo abbiamo anzitutto studiato la dislocazione e lo sviluppo dei treni d’onda(diagramma di Hovmoller fig.1), che ci mostra la persistenza di un tipo di tempo da nord-ovest(tempo nord-atlantico a tratti umido e moderatamente freddo), intervallato da brevi parentesi anticicloniche mobili, con intervento azzorriano.

ENS FINE FEBL‘analisi probabilistica supporta questa tesi e imbastisce un canale di bassa pressione che raccoglie l’”usato” canadese e lo rimaneggia all’altezza dell’Islanda per poi veicolarlo verso l’Europa. I centri di bassa pressione e il relativo maltempo si alterneranno dunque sull’Italia (21-22, 25-26, 28 febbraio-1 marzo) a giornate più tranquille, in un contesto comunque dinamico e termicamente altalenante.

MS_1343_ensL’avvicendamento di masse d’aria di diversa origine, oltre alle perturbazioni in serie, daranno luogo ad un saliscendi delle temperature con scarti fino a 2-3°C (sopra 22-25 e 27-28 febbraio), sotto (26 febbraio), in media le rimanenti giornate (fig.3).

Ancora una volta dunque niente aria gelida in arrivo, la Russia rimane spenta, l’Africa in stand-by, l’Atlantico acceso a pieno regime. In queste condizioni il tempo non può cambiare, non può regalarci l’inverno che non ha fatto a suo tempo, neanche in zona cesarini.Febbraio molto probabilmente calerà il sipario con il tipico tempo italiano di fine inverno, molto più vicino ai primi vagiti di una primavera ormai non più tanto lontana, che ad un inverno che ha preferito trascorrere i suoi (molti) giorni a disposizione al di là dell’oceano.

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