Il Solar Dynamics Observatory della NASA, che osserva la stella costantemente, ha catturato un nuovo brillamento.  La nuova macchia solare AR2422 potrebbe regalare possibili eruzioni, in attesa di nuove tempeste solari, ma non dovrebbero esserci pericoli. Alle 10:53 EDT (14.58 GMT), del 28 settembre, un brillamento solare ha causato un blackout nelle comunicazioni radio a bassa frequenza oltre il Sud America e l’Oceano Atlantico, con effetti più deboli in America del Nord e Europa.

Come riportato dalla NASA, ma anche dalle agenzie di stampa, il Sole torna in attivita’ con un enorme grappolo di macchie solari e possibili eruzioni di grande violenza. Quello che sta avvenendo sulla nostra stella e’ un colpo di coda mentre il ciclo delle attivita’ solari e’ in fase di declino.

Nonostante l’Agenzia Usa per l’atmosfera e gli oceani (Noaa) preveda 1 possibilita’ su 4 che la grande macchia solare possa provocare eruzioni molto forti, quindi non si temono black out elettrici di grandi proporzioni sulla Terra. Il ciclo decennale di attivita’ solare e’ in fase di declino ma la comparsa dell’enorme grappolo di macchie solari, chiamata AR2422, regala qualche sorpresa con possibili eruzioni che potrebbero espellere nello spazio grandi quantita’ di materia.

Si tratta di brillamenti, che potrebbero essere anche molto intensi: secondo i tecnici del Noaa ci sarebbero il 70% di possibilita’ che producano brillamenti di classe M e il 25% che siano di classe X, la piu’ intensa delle tre classi in cui sono classificate le eruzioni solari. “Il rischio per le comunicazioni in questi casi c’e’ sempre – ha spiegato Mauro Messerotti, dell’Osservatorio di Trieste dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) e dell”Universita’ di Trieste – ma con buona probabilita’ non ci saranno black out elettrici.”

 

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Fonte Segnidalcielo

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