Probabilmente lo ricordiamo tutti quel 28 settembre del 2003: quasi tutta l’Italia rimase al buio a causa di un black-out elettrico.
Esso ha avuto inizio alle 3.30 del 28 settembre 2003 e ha lasciato al buio l’intero territorio italiano, con l’eccezione della Sardegna e delle isole minori.
Il guasto fu dovuto ad una serie di eventi scatenati dalla caduta di un albero finito su un traliccio della linea svizzera ad alta tensione Lavorgo-Melten alle ore 03.01 e dall’allungamento dei conduttori per dilatazione termica causata da correnti elevate: la linea si aprì in protezione e non fu possibile reinserirla. Il carico si redistribuì automaticamente sulle altre linee, che andarono oltre i limiti di sicurezza e si aprirono a loro volta.
Alle 3.11 gli operatori svizzeri ETRANS chiesero agli italiani di rientrare nei carichi contrattualizzati, rimuovendo i circa 300 MW di sovraconsumo. L’operazione venne eseguita dal gestore della rete italiana GRTN alle 3.21, ma sarebbero serviti almeno altri 2000 MW di disponibilità per rientrare nei limiti di sicurezza.
A partire dalle 3.25, tutte le linee ad alta portata Svizzera-Italia si aprirono in successione, alcune per sovraccarico, altre per scarica a terra. Il transito proveniente dall’Europa venne ripartito pertanto sulle linee di collegamento con la Francia, che però anch’esse a loro volta andarono in sovraccarico e si aprirono.
Si innescò così una reazione a catena che nel giro di circa 2 minuti e 30 secondi mandò fuori uso l’intero sistema elettrico italiano, ad eccezione delle isole minori, dotate di sistemi elettrici autonomi, e della Sardegna, all’epoca dotata di rete autonoma.
La riattivazione fu assai più veloce al nord, con il ripristino dei collegamenti internazionali, mentre al Sud ci vollero diverse ore: il ripristino del 100% al Centro avvenne alle ore 16:30, mentre al Sud tra le 19.00 e le 22.00. (Fonte: wikipedia)
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