Il freddo postulato una settimana fa circa, sulla base di una significativa espansione meridiana atlantica, non è destinato al mediterraneo centrale ma, piuttosto, e come era nelle possibilità, più a largo ed all’iberia. Nel contempo occorre anche dire che la fisionomia generale ed il trend non delineano un contesto strettamente invernale giacché il rialzo barico suddetto non presenta connotazioni di blocking. Nel contesto generale che va maturando, infatti, si possono individuare due elementi: l’intenso affondo ciclogenetico in direzione della penisola iberica e la caratteristica di onda semi-mobile o mobile dell’espansione positiva descritta. Se a questo quadro aggiungiamo il blocco su mediterraneo ed europa orientali ecco che possiamo definire la situazione che sta maturando nel medio termine come la perfetta configurazione mediterranea autunnale piovosa. Dalla isoipsa simboleggiata in rosso a quella simboleggiata in blu ci corrono i 2-3 giorni del fine settimana, e ci corre il passaggio da un contesto semi-anticiclonico a quello di un affondo meridiano che aggancia la debole circolazione negativa iberica e che colloca, tra spagna e baleari, un marcato polo freddo ciclogenetico. Il disegno generale si riferisce alla situazione tra la fine della settimana e l’inizio della prossima, e sottolinea l’azione ciclonica in evoluzione ed in maturazione (colori rappresentativi della situazione barica in quota e linee rappresentative della situazione barica al suolo) proprio in pieno mediterraneo, dove, con il conseguente richiamo sciroccale e meridionale, può apportare una significativa ondata di maltempo. Si può poi anche intravedere ed ipotizzare, in un contesto a carattere plastico, l’incalzare di nuove azioni oceaniche da nord-ovest destinate a spianare la via dell’atlantico e di nuovi apporti instabili successivi, sempre comunque in un disegno di sbarramento ad oriente ad opera di un subtropicale assai intraprendente (vedi freccia rossa in basso)…
Pierangelo Perelli