Tra spinte africane eccezionali, estremi meteo mai visti, tornado da oklahoma e cambiamenti climatici (espressione corrispondente ad un orrendo luogo comune e tormentone che mi fa scendere del latte alle ginocchia), e titoloni meteo della mercificazione e della notizia che serve ad attirare e a far soldi con la raccolta pubblicitaria, credo che si debba, quando è il caso, render conto anche della normalità. Purtroppo la normalità non fa notizia e passa in secondo piano. Eppure questa fase meteo è costituita dall’estate tipica del sub-tropicale appena appena ondulato, più o meno confinato sui suoi territori e produttore della più gradevole delle estati mediterranee. La classica e gradevole estate mediterranea è quella del caldo contenuto, dell’irraggiamento notturno che giova a cali termici di un certo rilievo, del tempo assai stabile al centro sud e di periodici passaggi temporaleschi, più o meno estesi, al nord. Magari alla fine della stagione ci ricorderemo solo delle fasi estreme, e, per niente, del fatto che questa estate è stata anche normale. Non sto sminuendo il problema del clima e dell’inquinamento a suo danno, peraltro, in un modo o in un altro, non sconfessabile; sto criticando, invece, la meteo intesa come merce e, pertanto, assimilata a questo mondo ridotto a puro mercato e, di conseguenza, ridotto a non pensiero, calcolo e bischerate. Venendo alla situazione risulta, come detto, un flusso oceanico mobile, fatto di moderate ondulazioni capaci di determinare della variabilità sul nord-italia, con moderati peggioramenti in corrispondenza del transito, da ovest ad est, delle onde negative. Il disegno, che si riferisce alla situazione prevista in quota per il fine settimana, mostra l’onda negativa appena transitata, mostra l’intervallo anticiclonico in progressione e mostra, verso l’atlantico, il successivo treno di onde destinato a caratterizzare il tempo descritto almeno sino a metà mese, con un probabile passaggio di instabilità a metà della prossima settimana ed un altro tra i giorni 12 e 13. Inutile ammettere che detti transiti, di per sé non espressione di veri e propri guasti estesi, sul nord italia non escludono certamente la possibilità di locali sviluppi, sempre poco prevedibili, di temporali di un certo rilievo…
Pierangelo Perelli