L’estate di un sub-tropicale disposto in linea con i paralleli, e non oltre una certa latitudine, governa, da giorni, una stagione piena anche se disturbata da sporadici transiti di instabilità sul nord-italia. Detti disturbi rientrano, almeno in parte, nella fisionomia dell’estate tipica, ovvero in quella fisionomia che dispone l’anticiclone in modo stabile sul centro-sud e che lo rende parzialmente vulnerabile sul nord e alle latitudini oltralpe. Una flessione, debole o moderata, e, come detto, confinata in latitudine, è quella destinata ad apportare un certo guasto temporalesco a 24-48 ore. E’ seguita, nell’ambito di una situazione generalmente mobile o semi-mobile, dalla classica onda anticiclonica di ripristino che, nel corso della seconda parte della settimana, coadiuvata da una certa flessione in atlantico, può accogliere la risalita del ramo africano a produrre, sul centro-sud in particolare, rialzi termici degni di nota; per fortuna, però, dato lo status mobile suddetto, solo in modo temporaneo. Da cui, sin dall’inizio della prossima settimana, il ritorno alla stagione della fascia anticiclonica e delle insidie periodiche da occidente. Il disegno delinea la situazione prevista in quota per il fine settimana, inquadra la ben definita rimonta anticiclonica descritta, e, con la simbologia di rappresentazione di una isoipsa di riferimento e della freccia, indica il trend caratterizzato dallo spostamento della saccatura atlantica verso est o nord-est…
Pierangelo Perelli