Editoriali Slider — 28 Settembre 2019

Il detto secondo il quale non esistono più le stagioni di mezzo non ha certo valore scientifico, dato che, sul piano prettamente meteo e climatico, le stagioni di mezzo esistono e quanto sta accadendo in questi giorni ne è l’ennesima prova. Addentrarsi al riguardo nell’annoso problema del riscaldamento antropico mi sembra da temerari e lascio volentieri il tema a chi ne sa ed a chi il clima lo studia davvero. Mi limito a considerare che il grave problema dell’inquinamento atmosferico, che nessuno, al di là della sua influenza sul clima, può negare, non può essere di certo risolto con le carnevalate (anche se non ho nulla contro certe manifestazioni e, soprattutto, verso la apprezzabile relativa sensibilizzazione ai problemi del clima) ma con leggi ben precise e rigorose a livello mondiale nonché coraggiose e che abbiano il coraggio di porsi in opposizione rispetto agli enormi interessi economici che frenano ogni spinta verso ecologia e risanamento dell’atmosfera. Le carnevalate detti interessi economici li fanno ridere. Dicevo della stagione di mezzo. Ebbene, questo settembre ce la sta regalando fornendo gli ultimi scampoli di un’estate dura a morire, legata ad un sub-tropicale poco arrendevole ma anche, inevitabilmente, non così invulnerabile. Se certi modelli, in un modo non così sorprendente, hanno rapidamente ritirato dalla vetrina ipotesi di guasti profondi da afflussi continentali e da intensa depressione mediterranea, è, infatti, altrettanto vero che rimangono comunque concrete le ipotesi di periodiche infiltrazioni di tutto rispetto. Quella dei primi del mese, pur nel suo carattere di saccatura mobile e con obiettivo il mediterraneo centrale piuttosto che quello occidentale, non mancherà di rappresentare, nel suo modo di fornire una ventata di instabilità ed un minimo di raffrescamenti, un ulteriore step verso l’autunno. Poi, per come si conviene alle situazioni mobili ed ondulate, le azzorre sapranno operare quei ripristini fatti di clima gradevole e di atmosfera limpida di maestrale, pur sempre, però, nel contesto di un tempo sostanzialmente variabile e determinato nel promettere ulteriori successivi affondi oceanici. Il disegno descrive la situazione prevista in quota il 3 ottobre, mostra la saccatura suddetta in transito e già in mediterraneo centro-meridionale e, con le frecce, indica la successione di onde tipica di una fase variabile e da perfetta stagione di mezzo…

Pierangelo Perelli

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