La stagione che avanza a colpi di atlantico progressivamente più significativi è quella ancorata alla influenza di un anticiclone tendenzialmente meno protettivo e di un flusso occidentale/sud-occidentale umido oceanico in corso di intensificazione. La barriera anticiclonica è ancora tale da deviare, frenare o indebolire le saccature provenienti da occidente ma si intravede un progressivo incremento di dinamismo meridiano nel medio/lungo termine, tale da aumentare la probabilità futura di fasi perturbate e piovose. La saccatura che sta raggiungendo l’iberia, intanto, pur se destinata ad un transito rapido e ad una deviazione verso nord-est determinata dell’anticiclone, non mancherà di apportare, a 36-48 ore, una prima fase di tempo instabile sul centro-nord. Più decisa si presenta, poi, la fase perturbata successiva che si profila intorno a fine seconda decade/inizio terza decade, associata ad un nuovo e più intenso affondo depressionario atlantico, in questo caso assai meno ostacolato del precedente e più libero di coinvolgere i bacini del mediterraneo centro-occidentale. Relativamente a tale episodio di stampo autunnale in alcuni modelli di previsione si evidenzia, anche ed in forza di una tendenza a ripristino zonale, la classica evoluzione in cut-off che vede la discesa meridiana della saccatura lungo la fascia occidentale del mediterraneo ed il suo taglio a determinare una circolazione residuale chiusa centrata sul canale di sardegna. Nel complesso una evoluzione di questo tipo può corrispondere ad una azione mediterranea ciclonica persistente, insidiosa ed influente per il centro-sud, ma occorre anche dire che, in questo caso, le dinamiche dei flussi a chiusura sembrano favorire piuttosto un suo rapido isolamento, una sua ulteriore discesa verso l’entroterra africano ed una ripresa anticiclonica da occidente. Il disegno generale indica la situazione prevista tra il 20 ed il 21 ottobre, il profilo del marcato affondo in mediterraneo e, con la simbologia, il trend a cut-off immediatamente successivo per come analizzato…
Pierangelo Perelli