La fase meteo in corso continua ad essere dominata da estensioni del sub-tropicale assai protettive e foriere di una persistente stabilità. Il cambio circolatorio da giorni menzionato, e che si prospetta su scala euro-oceanica nei prossimi giorni, vede un deciso spostamento dei massimi barici in direzione dell’islanda ed il conseguente innesco di movimenti dal nord-atlantico e dai mari del nord verso le basse latitudini, ma le possibilità di relative e susseguenti destabilizzazioni mediterranee sono ridotte, almeno temporaneamente, ai minimi termini. Detto flusso perturbato, riconoscibile in origine nel profilo di una ben definita saccatura all’altezza delle isole britanniche, è, infatti, destinato a frammentazione o a scissione, con un ramo proiettato verso rapida corsa nord-ovest/sud-est e con un altro destinato a parziale retrogressione, a fuga verso sud-ovest ed a cut-off atlantico-iberico. Detta azione, peraltro, non mancherà, ad inizio settimana, di coinvolgere, temporaneamente ed in modo marginale, la penisola, ma con effetti rapidi e moderati. L’ingannevole ondata di variabilità, e con la possibilità di qualche pioggia sparsa, sembra, infatti, dover esaurirsi frettolosamente nel contesto di un esemplare disegno stabilizzante ad omega, disposto tra la saccatura in transito lungo i balcani e verso l’egeo e lo sviluppo di un esteso ristagno ciclonico ad ovest dell’iberia. Una evoluzione del genere finisce per corrispondere, alla fine, alla classica situazione di blocco, con rimonta sub-tropicale del ramo africano in mediterraneo centrale e ciclonizzazione a ridosso della penisola iberica. Per gli amanti della primavera botticelliana e per la speranza delle necessarie piogge non si tratta certamente di una bella evoluzione. E’, invece, una evoluzione che può determinare ancora giorni stabili e caldi con temperature superiori alla media. Tuttavia va anche detto che un blocco come quello descritto può finire, dopo qualche giorno, per subire quegli attacchi oceanici in grado di mobilizzare la depressione iberica e di renderla influente ai fini di un richiamo di correnti umide sciroccali piovose. Il disegno corrisponde alla situazione prevista in quota a metà mese e delinea il profilo ad omega indicato. Detta configurazione rappresenta il frutto dei movimenti prossimi rappresentati dalle frecce con le linee tratteggiate, mentre la restante simbologia suggerisce l’azione frenante del ramo africano nonché il trend successivo, previsto intorno a fine decade, di una certa modifica della circolazione in senso zonale e di una conseguente progressione della depressione verso est a forzare e a indebolire il blocco medesimo…
Pierangelo Perelli