Tutte le situazioni meteo si prestano ad una analisi dal valore didattico ma alcune in un modo particolare. La configurazione, ad es., che la natura ci regala a 24 ore, è una di quelle che merita di essere disegnata e commentata giacché è esemplare nel presentare vari elementi base e meritevoli di un esame. Il mio disegno mostra la situazione prevista domani lunedi 20 a metà giornata, in quota (a 500 hPa; colori) ed al suolo (linee bianche delle isobare), e mostra anche i fronti di discontinuità termica e le avvezioni nei bassi strati. Di fatto capire, vedere ed interpretare il tempo e le situazioni meteo non può prescindere dall’analisi di quanto accade lungo tutto il profilo altimetrico della troposfera. Ecco dunque la nostra carta illustrativa, esemplare, come detto, nel presentare non solo un certo tipo di contesto meteo classico ma anche nel raccogliere vari motivi di discussione e di interesse. In quota si nota il profilo di un omega temporaneo che vede un baluardo anticiclonico posizionato alle alte latitudini e che ci racconta di un flusso in quota atlantico assai deviato verso nord e spinto verso islanda e mari del nord. Da cui deriva l’ondulazione secondaria su detto flusso che muove depressioni e relativi fronti o perturbazioni da sud a nord sul vicino oceano e lungo le coste occidentali del continente. Il promontorio altopressorio, però, presenta una certa falla alle latitudini basse iberico-mediterranee tale da consentire una infiltrazione legata ad una diramazione secondaria o deviazione del grande flusso atlantico, che muove da ovest o nord-ovest verso est o sud-est e che viene a costituire un moderato corridoio depressionario, evidentemente ed a sua volta, ciclogenetico o associato ad ondulazioni corrispondenti ad altrettante aree di vorticità e di frontogenesi. Lungo detto flusso, infatti, si nota la depressione a ridosso dell’iberia e una depressione in area mediterranea, ben strutturate con linee frontali. La depressione a ridosso dell’iberia comprende il classico disegno frontale semi-aperto con tanto di fronte freddo, fronte caldo e fronte occluso in maturazione; la depressione mediterranea, non così profonda in quota e relativamente allineata lungo la troposfera, si associa ad una evidente avvezione calda sud-orientale che si scontra con l’avvezione fredda mossa dal nucleo anticiclonico dell’europa centro-settentrionale, a costituire un probabile, seppur temporaneo, fronte stazionario, destinato poi a frattura con discesa di ramo freddo, ed ovvero un fronte che non presenta avanzamenti da avvezione calda o da avvezione fredda e che ci racconta la fisionomia della classica situazione simil-dipole, con corridoio depressionario mediterraneo ed alta pressione a nord. A completamento del quadro generale risulta la presenza delle tipiche linee di instabilità (linee blu tratteggiate), quali aree di aria più fredda o fronti freddi in quota, che marcano ulteriormente le ragioni del maltempo e che si formano per effetto proprio dei processi di raffreddamento in quota…
Pierangelo Perelli