Un vortice polare assai frammentato e che vede un centro di alta pressione in sede artica promuove movimenti antizonali (easterlies) alle alte latitudini e relativi affondi o azioni fredde in quelle sedi, di tutto rispetto come ad es. quella in atto sulla scandinavia. Tali azioni fredde, tuttavia, rimangono assai confinate a merito di uno zonale di latitudini medio-basse che, per quanto associato ad una relativa minaccia di rialzi barici da sub-tropicale, tiene il passo e si configura in un profilo che non vede blocchi tali da disegnare moti meridiani e da richiamare spinte fredde sino alle aree meridionali del continente. La geografia euro-atlantica in dette sedi vede, anzi, un flusso occidentale o sud-occidentale semi-stazionario derivato, in futura fase di mobilizzazione. Il sub-tropicale che fa bella presenza su egeo e mediterraneo orientale la traslazione di detto flusso può continuare ad ostacolarla ma non sembra che abbia la forza sufficiente ad arginare i futuri propositi di un forcing zonale che vuole prendere sostanza. Nel frattempo è conseguenza di detta situazione un contesto instabile sul nord-italia ed un contesto stabile e con punte da clima estivo sul meridione. Ma ancora una volta il ramo afro-mediterraneo del sub-tropicale non sembra voler prendere possesso assoluto e duraturo della situazione, mostrandosi arrendevole e destinato a nuovo indebolimento e rientro. Le manovre sopra indicate, sostenute dalle matrici cicloniche ed anticicloniche occidentali, sono quelle, infatti, che, in prospettiva, appaiono in grado di assumere il ruolo di protagoniste, muovendo tutta la configurazione verso levante e affermando un regime, vedremo quanto relativamente stabile o instabile, di segno oceanico. La situazione mostrata dal disegno con i colori (pressione a 500 hPa) e con le linee bianche (isobare e pressione al suolo) è quella prevista ad inizio terza decade, ed è figlia del trend sopra spiegato promosso da mobilizzazione della fascia depressionaria e rialzo barico meridiano di origine atlantica, mentre la simbologia sovrapposta serve ad indicare il trend dei giorni successivi, segnato dall’indebolimento del promontorio e da una spinta occidentale che tende a sfondare verso levante. Vi spiccano, in linea generale, il vortice freddo residuo e destinato all’egeo, il promontorio ad omega che non fa blocco ma che tende a strozzatura e a declino, ed il forcing da ovest quale motore di una ravvivata voglia di stabilire una dominante, più o meno associata ad onde mobili di segno opposto, di tipo occidentale…
Pierangelo Perelli