Un pimpante anticiclone atlantico ha assunto il dominio della situazione dell’europa occidentale fornendo al mediterraneo gli elementi di un clima non associato a rimonte africane e a ondate di calore. Non pago di un tale benefico regalo è andato e sta andando anche oltre, salendo di quota ed andando a rifornire di cellula anticiclonica latitudini continentali assai elevate, in maniera tale di configurare dinamiche da irruzione fredda sulla parte orientale dell’europa ed al limite di balcani ed adriatico. Di fatto la fase in corso è quella del flusso settentrionale di una vorticità della parte orientale del continente che, coinvolgendo la parte est del mediterraneo, ci rifornisce di correnti dei quadranti settentrionali o orientali. E nei prossimi giorni detta situazione andrà, addirittura, ulteriormente consolidandosi od esaltandosi, marcando la possibilità di una maggiore incisività retrogressiva da parte della circolazione negativa suddetta. La minaccia del pantano iberico-marocchino, che notiamo nel disegno della situazione prevista in quota ad inizio giugno, paradossalmente non è proprio così scongiurata, ma sembra che la dinamica generale sostenuta dalle azzorre, anche nei primi giorni del mese, possa essere quella in grado di continuare ad impedire certi non augurabili ristagni. Per come delinea la simbologia rappresentativa del trend a seguire, infatti, appare probabile che un anticiclone atlantico in ritiro dalle parti alte del continente ma solido ed in espansione in oceano fino a latitudini di un certo livello, possa continuare ad escludere il rischio di tali affondi meridiani e possa, al contrario, fagocitare detto rischio ed orientare la circolazione nella direzione di flussi nord-occidentali e di profili da affondi ciclonici di carattere generale su europa occidentale e centrale…
Pierangelo Perelli