Nel valutare la fisionomia di questa estate e di questo luglio possiamo prendere a modello quanto ci prospetta GFS a distanza di una settimana (vedi disegno della situazione prevista in quota). Infatti, se eventuali onde cicloniche da break in perturbazioni o ondulazioni del fronte polare possono sempre verificarsi, risulta assai meno frequente che si verifichino fasi con la configurazione di un fronte polare generalmente abbassato di latitudine nei modi così prospettati. Nulla di eccezionale ma, certamente, un disegno che, per il periodo stagionale, non è cosa di tutti gli anni. La cosa, piacevole per gli amanti di fiordi, foreste scandinave e lande islandesi, non è e non può essere certamente priva di risvolti negativi. Data l’energia potenziale collegata al clima del periodo una distribuzione di corrente a getto ed accelerazioni a basse latitudini e, talora, alle latitudini mediterranee, non può, infatti, essere priva di effetti e di fenomeni, anche intensi o violenti. Ne sono prova i nubifragi come quello di palermo, ad es., collegati essenzialmente alla divergenza in quota che tale regime di forcing o di streak alle alte quote comporta. Ma occorre anche non fraintendere, perché quella che in un gergo demenziale, grottesco e non conforme, viene definita “bomba d’acqua”, corrisponde ad un nubifragio di circa 100 mm di pioggia in 3 ore, assai intenso si, ma anche deleterio e dannoso quasi esclusivamente per colpa della cattiva gestione del territorio da parte dell’”homo insapiens”. Se la stagione proseguirà lungo la strada dettata da questi primi suoi due mesi non possiamo certamente saperlo e completamente inutile è andare ad esaminare prospetti di lunghissimo termine e stagionali che lasciano il tempo che trovano. Dovendo fare delle riflessioni che hanno un minimo di serietà possiamo dire che, con una certa frequenza, accade che l’andamento che una stagione presenta nella sua prima parte lo ritroviamo anche nella sua seconda. Ciò che non esclude, però e completamente, il contrario…

Pierangelo Perelli