Dopo la crisi da fine stagione dei giorni corsi l’anticiclone prova a rialzare la testa e a ripristinare una configurazione di tipo estivo, ma con una certa difficoltà. A dispetto, infatti, di una sua riconquista generale di più alte latitudini, tende a presentarsi con valori barici e di resistenza non così affidabili, e tali da consentire la possibilità di infiltrazioni. Quella del prossimo inizio settimana, ad es., appare tale da essere capace, quanto meno, di creare la moderata discontinuità utile a farle raggiungere il mediterraneo con una piccola saccatura destinata a eventuale cut-off. Se il campo barico tiene e non cede in modo generale e significativo, ma, nel contempo, non è così solido, può accadere che il grande flusso oceanico associato al jet stream rimanga confinato ad una certa latitudine ma sia in grado, comunque, di produrre fughe o diramazioni capaci di instradare, verso meridione, piccole azioni infiltrative, poi eventualmente destinate ad affogare nel campo barico come gocce fredde. Il preciso destino della infiltrazione suddetta risulta, peraltro, ancora incerto ma è assai probabile che la medesima interessi aree della penisola centro-settentrionale e del mediterraneo relativo con un nuovo peggioramento di una certa entità. Se una delle successive possibilità evolutive di situazioni del genere può poi essere il definito isolamento della infiltrazione sotto forma di goccia fredda, sembra, invece che, nel caso specifico, la medesima circolazione sia destinata a rapido seguente aggancio per gli effetti di un ulteriore cambio di circolazione, non certo a favore del sub-tropicale ma, piuttosto, a favore del nord-atlantico. A quel punto saremo ai primi giorni di seconda decade e saremo anche in una probabile evoluzione associata ad ulteriori spinte nord-occidentali assai conformi ad una stagione estiva in ulteriore decadenza. Il disegno mostra la situazione prevista a fine decade nella quale risulta ancora evidente la moderata falla mediterranea frutto della infiltrazione dei giorni precedenti, mentre le frecce, rappresentative di una isoipsa di riferimento, vogliono indicare l’evoluzione dei giorni successivi orientata nella direzione di affondi nord-oceanici più o meno a largo raggio…
Pierangelo Perelli