Le configurazioni caratterizzate da significativo affondo di saccatura in mediterraneo evolvono poi con modalità diverse a seconda di varie componenti. Nel caso dell’affondo di queste ultime ore abbiamo la classica situazione nella quale la saccatura, strutturata con poli freddi e ciclogenesi associate, stenta a traslare verso levante e marca una disposizione quasi stazionaria nella quale l’asse della medesima ruota in senso antiorario e, sulla base di una circolazione attiva o alimentata, propone ulteriori affondi collaterali. Il risultato è quello di un flusso post-frontale occidentale o nord-occidentale, successivo al passaggio dell’asse di sacca, che determina un miglioramento assai temporaneo giacché destinato ad accogliere un nuovo asse di saccatura. Detta evoluzione è riconoscibile a tutte le quote ed è riconoscibile anche nel jet stream, il cui fluire nord-occidentale sul mediterraneo di ponente subisce una nuova perturbazione o ondulazione che tende a configurarsi come una nuova saccatura disposta lungo i meridiani. L’azione non può che essere anche ciclogenetica a determinare una ben definita depressione sul tirreno con annessa perturbazione organizzata. Il disegno si riferisce alla situazione prevista in quota ed al suolo a metà giornata di domani domenica 27 settembre; delinea la grande e composta area ciclonica euro-mediterranea; mostra, oramai sul nord-europa, la vecchia saccatura che, per effetto della rotazione antioraria del suo asse, si dispone non più in meridiana ma in longitudine; e mostra la nuova azione ciclogenetica associata ad asse di saccatura secondario che, nel meccanismo ad ingranaggio della grande circolazione euro-mediterranea, affonda i colpi tra la sardegna ed il tirreno andando a determinare un marcato peggioramento su sardegna e su buona parte delle regioni centro-meridionali…
Pierangelo Perelli