In vista dell’inizio di ottobre la stagione sembra voler rispettare i criteri più classici che la caratterizzano configurando il tipico corridoio depressionario che, dalla groenlandia, proietta il suo profilo sin sul mediterraneo. Un flusso con tali caratteristiche, nord-ovest/sud-est ed incisivo, può corrispondere, di fatto, ad una situazione autunnale variabile o perturbata, associata a successive azioni cicloniche. Nello stesso tempo occorre, però, anche fare i conti con il sub-tropicale che, come sappiamo, può non darsi per vinto e rialzare la testa a frenare o a tenere ad una certa latitudine lo stesso flusso canadese-groenlandese. Si tratta di due forcing di segno opposto che possono costituire la storia del medio-lungo termine e spostare la stagione più nella direzione di un piovoso autunno oppure in quella di un tempo meno inclemente. Nulla è ancora deciso in tal senso, ma, come suddetto ed in ogni caso, nel considerare la struttura barica generale che si intravede per quei giorni non possiamo non ammettere che tutto concorre a stabilire una immagine segnatamente in sintonia con i canoni più classici del periodo. Il disegno, riferito alla situazione prevista al suolo ed in quota tra il 2 ed il 3 ottobre, mostra, in modo eloquente, la fascia depressionaria oceanica che si allunga da nord-ovest e che, coinvolgendo il mediterraneo con una disposizione a sacca e con un flusso umido sud-occidentale semi-frenato, marca la possibilità di un tempo assai piovoso; ma, nel contempo, con la simbologia, vuole tenere in considerazione la possibilità che, magari a fasi alterne, sussista la vitalità di un sub-tropicale capace di evitare, con modi più o meno efficaci, che l’atlantico prenda il totale sopravvento. Vedremo…
Pierangelo Perelli