Una volta superate la fase di maltempo in atto e la fase successiva caratterizzata da una risalita generale del flusso perturbato e da una graduale ripresa del campo barico si configura, ad inizio seconda decade, una evoluzione tutta ancora da verificare ma, nel complesso, ancorata ad una meridianizzazione di rilievo. La medesima, associata alla risalita in atlantico del sub-tropicale, si presenta con i toni delle spinte acute e che, in virtù della meridianizzazione estrema, possono finire per spendere energia lungo la verticale fino al punto di residuare in stagnazione e cut-off. Ed alcuni modelli, di fatto, prospettano proprio il destino finale del classico pantano centrato su gibilterra, influente per le sorti meteo della nostra penisola nella direzione di un blocco anticiclonico, di risalite di masse d’aria meridionali e di stabilizzazione relativa. Ma non tutti i modelli la vedono in questo modo. C’è, infatti chi intravede, ugualmente, l’affondo deciso ma che colloca la stessa saccatura, ben più ad est e che, al tempo stesso, ritiene la medesima assai restia ad affogare nel campo anticiclonico. Ed al contrario mostra una evoluzione nella direzione di un profilo rex-blocking associato ad un crollo barico mediterraneo con un nuovo deciso episodio di maltempo. Il disegno mostra la situazione prevista in quota ad inizio seconda decade secondo ECMWF, mentre le linee-freccia intendono indicare le assai diverse prospettive che caratterizzano gli attuali forecast, con la freccia di colore rosso rappresentativa delle indicazioni di ECMWF e con la freccia blu che, disegnando il profilo del rex-blocking suddetto e l’evidente disposizione a sacca in mediterraneo foriera di un peggioramento, mostra quanto indicato da GFS…
Pierangelo Perelli