La fisionomia della dinamica meteo dei prossimi 2-3 giorni consente di affrontare esemplari tematiche dal valore didattico. Parte del continente, mediterraneo compreso, è interessata da una struttura ciclonica dinamica che corrisponde al tipico profilo di una ampia onda negativa semibloccata, potenzialmente tendente a cut-off temporaneo. In una struttura di questo tipico si può ben individuare l’andamento evolutivo nel quale i forcing delle alte quote si muovono lungo il profilo dell’onda e da ovest ad est. Ne consegue che le relative pulsazioni, ovvero le onde secondarie ciclogenetiche, si muovono evidenziando il classico trend di detti sistemi, capaci di corrispondere ad una fase più o meno prolungata di variabilità, a tratti assai perturbata. La prossima pulsazione, attualmente sulle isole britanniche, è quella destinata a muovere verso sud o sud-est e a rinnovare le condizioni di maltempo sulla penisola. La medesima, in veste di asse di saccatura inizialmente disposto orizzontalmente, trova il modo di storicizzarsi secondo lo schema evolutivo sopra indicato che la vede in discesa, in successiva maturazione a vortice e, quindi, in risalita verso nord-est, più o meno secondo quanto è successo con l’azione precedente. Il disegno, che mostra la situazione prevista a 48 ore, mostra anche, in modo chiaro e con l’aiuto della simbologia, la configurazione depressionaria ad occhiale frutto della dinamica evolutiva descritta. Lo stesso disegno fa notare la risalita della precedente depressione secondaria verso nord-est e la discesa, lungo l’europa occidentale e verso sud-est, nella nuova. Lo sguardo, poi, al lungo termine, non è ancora in grado di fornire particolari certezze, anche se, al seguito della fisiologica riapertura della porta occidentale, si può cominciare ad intravedere una nuova rimonta sull’atlantico, stavolta però più spostata ad ovest e destinata a produrre una azione meridiana ciclonicamente meno influente…
Pierangelo Perelli