I modelli continuano a fornire prospetti diversi con una variabilità che non depone certo a favore di sicurezze. Occorre dire che, a dispetto di alcune proiezioni di matrice strettamente invernale indicate da alcuni nei giorni corsi, si è poi consolidato un orientamento abbastanza generale nella direzione di un contesto mobile ed associato a periodiche incursioni nord-atlantiche, ma è anche vero che un’idea di estensioni anticicloniche sul nord del continente e capaci di fornire impronte invernali continua, con sporadicità, ad essere presentata. D’altra parte un anticiclone spavaldo in atlantico, pulsante nel favorire rapide irruzioni polari o artico-marittime su continente e mediterraneo, la possibilità di una qualche sua estensione più vistosa e solida verso le latitudini del nord-europa la rende non così remota. Continua ad essere un fatto, tuttavia, che, guardando ad una sintesi di tutti i vari trend indicati, elementi tali da far pensare a qualche sconvolgimento da blocchi e da richiami artici verso le nostre latitudini non sembrano, al momento, sussistere. Anche l’ultimo run del modello europeo, ad es., che, per gli ultimi giorni del mese e a differenza di molti altri modelli, disegna ondulazioni di un certo interesse, ad evoluzioni da retrogressioni nord-orientali non sembra crederci troppo. Per il periodo 26-29 novembre mostra, infatti, l’ennesimo affondo atlantico ostacolato o frenato che scivola a ridosso dell’iberia e mostra, contemporaneamente, un rialzo barico di segno atlantico capace di distendersi alle alte latitudini e di mettere in moto la fuga retrograda di un bel polo freddo continentale destinato a realizzare, per fasatura, il profilo di un corridoio depressionario esteso dalla spagna all’europa nord-orientale. Ma, contemporaneamente, di questa configurazione accenna una evoluzione che non procede proprio nella direzione di un blocco sull’europa nord-occidentale o settentrionale associato ad irruzione artico-continentale, ma, invece in quella dello sviluppo di un profilo ad omega che ridispone in opposizione di fase poli freddi dell’est o del nord-est ed infiltrazioni atlantiche. Dicendola tutta si tratta di un disegno evolutivo che non esclude di certo ulteriori sviluppi o scenari a carattere invernale in barica forma dipolo ma che non esclude, a maggior ragione, scenari che il freddo dell’est lo allontanano. Il disegno generale e le frecce più grandi mostrano i movimenti e la situazione in quota previsti da ECMWF tra il 27 ed il 28 mentre le frecce più sottili indicano l’evoluzione immediatamente successiva che sempre ECMWF prevede orientata nella direzione di una rotazione antioraria dell’asse di saccatura e con un più o meno temporaneo ridisegno ad omega dell’alta pressione…
Pierangelo Perelli