Editoriali Slider — 22 Novembre 2020

Una migliore definizione dei forecast ci consente ora, seppur sempre con cautela, di meglio inquadrare la tendenza generale del finale del mese. Si possono, intanto, escludere eventuali ed apprezzabili azioni di matrice fredda ed invernale e si può tener conto di forcing maggiormente orientati da occidente, pur nell’ambito di significative oscillazioni. La rapida sfuriata nord-atlantica con vortice mediterraneo in veloce discesa lungo il tirreno rientra, in fondo, proprio in tale contesto e apre alla prospettiva di nuove future incursioni oceaniche. Detto questo c’è, però, da tener conto anche di uno schema di flusso generale o di jet stream che, pur proseguendo nel suo fluire dall’atlantico verso il continente, tende a perturbazioni o ondulazioni di un certo rilievo fino al punto di generare significative azioni meridiane e flussi derivati o secondari. Il prossimo affondo atlantico, infatti e per questa ragione, appare, inizialmente, molto più propenso a scivolare verso sud in area iberico-marocchina trainato dal ramo secondario di una ondulazione decisa a spingere il ramo principale del getto verso nord-est e i mari della scandinavia. Uno scenario del genere corrisponde ad una configurazione che vede le basse latitudini continentali interessate dal regime, più o meno stazionario o mobile e sempre di segno occidentale, che contempla sub-tropicale mediterraneo e depressione iberica, mentre le alte latitudini risultano coinvolte dalla ondulazione speculare o di segno opposto nella quale l’onda negativa può innescare azioni retrograde associate a poli freddi artico-continentali in temporaneo movimento antizonale. Non che un quadro generale del genere non possa evolvere nella direzione di una fasatura con eventuali richiami freddi verso più basse latitudini, ma per questo occorre quel blocco generale della porta oceanica che, al momento, non rientra nei forecast, mentre rientra nei forecast, come già detto, un disegno non destinato a tali blocchi, destinato spingere il tutto da occidente e a rendere dominante, per l’area mediterranea, tra rialzi barici e azioni cicloniche delle basse latitudini, le spinte che derivano da ovest. Il disegno mostra la situazione prevista in quota dal modello europeo per i giorni 27-28 e, con la simbologia, mostra i grandi flussi in gioco che descrivono visivamente quanto descritto…

Pierangelo Perelli

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