Editoriali Slider — 31 Dicembre 2020

Commentare una situazione che conferma quanto già detto in precedenza, il giorno prima o giorni prima, ha poco senso. Tuttavia una certa fisionomia della configurazione, che gli ultimi run dei modelli mostrano per i giorni 5-6 gennaio, mi fa piacere disegnarla giacché serve a capire meglio una certa possibile evoluzione e l’evoluzione che, da giorni, sto, appunto, interpretando dalla lettura delle carte. Premetto che in meteo nessuno inventa niente e nessuno può immaginare niente. La meteo la si legge nelle carte, così come si legge un libro. Tutto sta scritto nelle carte. E’ pur vero che le medesime possono essere interpretate meglio o peggio, ma è altrettanto vero che chiunque ipotizza disegni futuri alla luce delle carte, come fa il sottoscritto, altro non fa che riportare quanto letto. Assolutamente patetico chi ipotizza disegni futuri che poi si avverano a dispetto di carte che, in quel momento, dicono cose diverse, giacché altro non fa che tirare ad indovinare per poi indovinarci casualmente e per pura fortuna. Non mi dilungo su chi, poi, sente, avverte, pensa che il futuro meteo sarà quello che sarà perché, ovviamente, non dice assolutamente niente che abbia un senso. Dicevo che i run di questa mattina confermano quanto già visto nei giorni precedenti giacché mostrano un inizio di anno in cui permangono condizioni di affondi dal nord-atlantico e dai mari del nord destinati a mantenere attiva una estesa area negativa sull’europa settentrionale ed occidentale. Confermano anche una certa tendenza al disporsi delle correnti in senso longitudinale con la possibilità della maturazione di un disegno a cut-off, piazzato sempre sull’europa occidentale, e foriero di attività ciclogenetica sul mediterraneo occidentale (vedi disegno della situazione prevista in quota). E confermano, infine, un dopo epifania associato a suo aggancio da parte di nuovi affondi groenlandesi tutti ancora da decifrare nei loro risvolti evolutivi per quanto, al momento, con le sembianze di affondi destinati a regalarci correnti sostanzialmente occidentali (vedi evoluzione rappresentata dalle frecce più sottili). Trattasi, ahimé, di una ipotesi evolutiva generale che non sembra poter essere assimilata alla possibilità di veri afflussi freddi sull’italia o di ondate di gelo, anche se apporti di aria fredda in quota sul centro-nord, l’effetto delle precipitazioni, nonché una remota probabilità di modesti richiami di aria continentale sul nord italia, possono conservare o acuire la connotazione di una fase stagionale di segno abbastanza invernale senza estremi. Come al solito sto dettando l’ipotesi più accreditata al momento dalle carte, e, sempre come al solito, non escludo che le carte poi possano cambiare poco o tanto, proponendo evoluzioni poco o tanto diverse. Nel disegno, come detto rappresentativo della situazione dei giorni 5-6 gennaio e in cui si può vedere una allettante figura anticiclonica sull’europa nord-orientale che spinge aria fredda continentale in senso retrogrado, si può anche notare come il flusso freddo medesimo tenda a correre a latitudini un pò troppo settentrionali e a spingere un pò troppo verso occidente (vedi frecce più spesse rappresentative di termiche e flussi relativi), così da rimanere confinato e da non interessarci in maniera diretta. Ma comunque vediamo e speriamo…

Pierangelo Perelli

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