Il prospetto di una primavera che, dopo la pausa dei giorni scorsi, intende tornare prepotentemente in area mediterranea, si configura in due step. Il primo, assai più canonico, è quello sostenuto dall’anticiclone atlantico e da una estensione anticiclonica ovest-est associata alla saccatura in ulteriore allontanamento verso levante; il secondo è quello del sub-tropicale ramo afro-mediterraneo. Il motivo per il quale le azzorre non riescano a dettar legge oltre un certo tempo anche quando sembrano poter essere protagoniste non è facile da sapere ed è una domanda da porre alla climatologia. In ogni caso non credo che chi osserva il tempo e le carte da decenni non abbia colto questo aspetto, e cioè il fatto che il protagonismo dell’anticiclone che arriva dall’atlantico si sia gradualmente ridotto a favore di configurazioni caratterizzate da affondi iberico-oceanici e da risposte conseguenti del ramo africano del sub-tropicale. Alcuni sostengono che questo sia dovuto al riscaldamento globale e ad un oceano più caldo, ed in effetti potrebbero non avere torto, anche se c’è chi sostiene ipotesi differenti; e non mi riferisco ovviamente a coloro che, credendo di parlare di climatologia, raccontano fiabe per bambini scomodando la luna e aspettando l’imminente era glaciale da un ventennio circa. Dunque la primavera potrebbe tornare in grande spolvero a suon di anticiclone, e, in dirittura di fine mese, persino a suon di una espansione afro-mediterranea. Si tratterà poi di vedere, ammessa una evoluzione del genere, i modi evolutivi effettivi di un promontorio che, potendo evolvere in una sostanziale configurazione ad omega, è in grado di affermarsi in modo duraturo, oppure può tendere a cedere, in modo alternativo, sul suo fianco occidentale o su sul fianco orientale. Lo sguardo oltre la fine del mese, di fatto ed in proposito, non ci dice ancora nulla di ben preciso, ma possiamo comunque ammettere la possibilità che lo stesso anticiclone si affermi verso ovest frenando l’atlantico in un cut-off a largo e cedendo ad oriente, oppure che si comporti in maniera esattamente opposta, lasciando progredire la sacca oceanica e mantenendo molto ad oriente la minaccia continentale. Vedremo. Il disegno, riferito alla situazione generale prevista per fine mese, da l’idea, anche con il supporto della simbologia, di quanto descritto…
Pierangelo Perelli