Editoriali Slider — 25 Marzo 2021

Il ritorno del canonico climatico relativo al periodo viaggia, come detto, sul percorso di un ritorno delle alte pressioni, prima di segno atlantico ma, a causa del solito affondo proprio in atlantico, subito dopo destinate ad assumere il segno del rinomato sub-tropicale ramo africano. A leggere quanto si legge qua è là sembra che anticiclone atlantico ed anticiclone africano siano due entità differenti o separate. La verità è che si tratta della medesima fascia anticiclonica sub-tropicale, disposta a certa latitudine e lungo tutto l’emisfero e che, promuovendo estensioni o onde positive in un’area piuttosto che in un’altra, assume definizioni differenti in termini di rami o promontori del medesimo sub-tropicale. E’ ovvio poi che una estensione che muove dall’atlantico o sull’atlantico comporta determinate configurazioni generali e climatiche che sono diverse da quelle di una estensione che muove verso nord all’altezza di africa e mediterraneo. Riguardo al tempo del fine mese e dell’inizio di aprile, di fatto, c’è molto da guardare proprio al promontorio dinamico africano, che sembra destinato ad affermarsi in un modo assai estraneo ad ogni possibile influenza da parte dell’oceano e delle azzorre, ma anche con la possibilità di resistere agli attacchi depressionari nord-atlantici tutta da verificare. Il ritorno delle piogge e di piogge legate all’influenza di un bell’affondo meridiano lungo l’europa occidentale e verso l’iberia, infatti, per l’inizio di aprile non è da escludere, ma occorre stabilire quanto il medesimo affondo sarà in grado di sfondare verso levante ed in un mediterraneo relativamente protetto dall’africano. Il gioco di dette parti e di tali forze opposte in gioco potrebbe, alla luce dei forecast attuali, essere, di fatto ed in quadro tutt’altro che associato a certezze, il motivo dominante del medio-lungo termine. Al netto del molto probabile affondo suddetto inquadrabile nel corso dei primi giorni del mese e della contemporanea presenza di una dinamica positiva afro-mediterranea, sarà da vedere, nella sostanza, il grado di incisività o di retrogressione dell’affondo medesimo, ed il grado, conseguente, di sensibilità o resistenza della barriera anticiclonica. Con molta cautela ed osservando i vari modelli si può pensare ad una evoluzione non così rapida, inizialmente più favorevole all’africano, ma che, alla fine e comunque, potrebbe effettivamente rendere l’anticiclone arrendevole così da consentire il corso di un richiamo sciroccale e di correnti umide sud-occidentali in grado, a partire da ovest, di apportare una fase meno stabile e più piovosa. Il disegno, che si riferisce alla situazione prevista in quota per l’immediato inizio di aprile, segna le due forze suddette in gioco, e, anche con l’aiuto della simbologia, da l’idea delle azioni opposte in grado, a seconda delle loro possibili direzioni in meridiana e delle loro traslazioni, di strutturare un contesto più o meno favorevole all’una o all’altra…

Pierangelo Perelli

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