Rara una simile configurazione che si ripete ormai dalla fine di febbraio.
Ritenevamo che i venti da est fossero morti e sepolti, vista la rarità con cui si sono presentati negli ultimi anni. Invece eccoli prendersi la scena e non mollarla più.
Da quasi due mesi questa configurazione si ripropone costantemente tra l’Europa centrale e il Mediterraneo, favorendo temperature sotto la media del periodo e instabilità atmosferica.
Parimenti l’anticiclone è trasmigrato verso il nord Europa, scalzando l’aria fredda verso sud e rinnovando l’anomalia che termicamente è quantificabile in circa 4°C a 1500m, come mostra la mappa qui sotto:
Notevole anche l’anomalia presente a livello pressorio ovviamente, guardate la mappa prevista per venerdì 16 aprile a 5500m, dove risulta davvero possente la presenza dell’anticiclone scandinavo, che blocca completamente la strada al flusso perturbato atlantico:
E guardate le temperature a 5500m previste per venerdì 16 aprile, notate il nocciolo freddo presente proprio sull’Italia:
Intendiamoci: non è che non sia mai successo, anzi spesso la Scandinavia aspetta la metà di aprile proprio per godersi i primi tepori primaverili, ma il punto è che, questa configurazione, che molti appassionati di neve e freddo attendono sempre invano durante l’inverno, si sta proponendo con una frequenza francamente inattesa da fine febbraio ad oggi.
Perchè tutto questo? Probabilmente la circolazione risente ancora dello smembramento del vortice polare verificatosi durante l’inverno a seguito dello strat-warming stratosferico e si è sviluppata una sorta di “onda lunga” che influenza anche la primavera.
Potrebbe ripetersi durante il prossimo inverno? Non è escluso perchè solitamente questo tipo di anomalie insistono per un paio d’anni, ma non esiste ovviamente una regola fissa. Nel caso succedesse preparate pale, cappello e guanti…