La conferma ulteriore che l’ondata di caldo finirà ad inizio seconda metà del mese non significa che, successivamente, il sub-tropicale non possa rialzare la testa. Ma intanto, visti i possibili sviluppi, una fase ben meno calda, e con influenze occidentali se non settentrionali, possiamo prenderla in considerazione. La medesima fase potrebbe subentrare con modi anche repentini, ma occorre considerare la non impossibile resistenza dello stesso sub-tropicale. Il disegno mostra la situazione prevista ad inizio settimana, e, francamente, nel suggerire un contesto ben diverso da quello attuale, non è davvero male. Le frecce simboleggiano i grandi movimenti in quota a supporto della evoluzione relativa, e sono eloquenti nel sostenere l’idea di una rimonta in direzione del nord-atlantico e di dinamiche che, con la partecipazione dello stesso ramo africano, producono un disegno a saccatura con asse nord-est/sud-ovest e genesi di vorticità retrogressiva in sfasatura. Detta in questo modo potrebbe sembrare che la stessa saccatura finisca per risultare ininfluente, ma non è così giacché i forcing concorrono nella direzione di allontanare ed isolare verso l’oceano il cut-off suddetto ma anche di spingere la componente ciclonica principale e primaria in affondo e verso sud o sud-est. Improbabile che l’azione ciclonica medesima affondi in modo diretto e fino al punto di inglobare buona parte della penisola. Ben più probabili, vista la relativa solidità della fascia sub-tropicale alle basse altitudini, sono eventuali movimenti lungo una direzione nord-ovest/sud-est. Ma accontentiamoci. Due parole le voglio spendere sul carnevale o sul circo che, caratterizzando tanti aspetti dei social e dei media, non può non coinvolgere anche la meteo. Devo ammettere che assistere ad una presenza così massiccia di appassionati meteo sulla rete non può che far piacere. Fa assai meno piacere, però, un caos di discussioni, commenti, post di nullo significato, e assai poco conformi a qualcosa di serio e scientifico. Quello che è veramente ridicolo è un certo modo di trasformare la meteorologia in una competizione ideologica e in un tifo da stadio. E’ pur vero che il vizio di trasformare tutto quanto in una bandiera e in una guerra tra tifoserie è qualcosa di connaturato alla natura umana, ma discussioni da asilo infantile su chi ha visto meglio il futuro, su quale ente è più bravo, e cose del genere, non possono certo essere l’espressione di chi sa cos’è la meteo e di chi vede le cose da un punto di vista scientifico e razionale. Non che in scienza non debbano esserci le discussioni e le opinioni, per carità. Ma un conto è la discussione seria basata su dati oggettivi ed un altro è una baraonda da osteria, fatta di commenti senza senso e di puro tifo istintivo o irrazionale. Si, perché le carte meteo sono come un dato clinico di laboratorio. Non si prestano ad opinioni. Sono un dato oggettivo del momento, indiscutibile. Così come non esiste che si possa parteggiare per la carta di un ente piuttosto che di un altro. Perché parteggiare per la carta di un ente piuttosto che per la carta di un altro (mi riferisco ovviamente a enti ufficiali accreditati) è come ritenersi chiaroveggenti. E lo si sa, tutto ciò che riguarda oroscopo, magia, chiaroveggenza e similari, corrisponde a bischerate…
Pierangelo Perelli