Inevitabile, a questo punto della stagione, l’occhio interessato che guarda a settembre, tra chi spera in un mese dal sapore ancora estivo e chi., invece, spera in un mese dai toni semi-autunnali. Va detto che, in ogni caso, di pioggia c’è bisogno, giacché certe piogge, talora in forma di nubifragio, e mal distribuite della piena estate, non servono certamente a soddisfare le presenti e generali esigenze idriche. Ancora una volta dobbiamo dircelo; nessuno può sapere come sarà settembre, neanche il più grande dei meteorologi e dei climatologi. La previsione credibile, per il momento, non va oltre 5-7 giorni, con una tolleranza progressivamente in discesa e che possiamo estendere, al massimo dei massimi, a 12-15 giorni. Ma consiglio vivamente, agli oltre 7 giorni, di non crederci troppo, il che non significa che, a livello di discussione e valutazione, non possiamo considerare carte di lungo periodo. Andando a vedere quello che i modelli propongono per l’inizio del mese possiamo notare che risultano ampiamente confermate le ipotesi già evidenziate nei giorni corsi, con la fisionomia meridiana attuale destinata a cedere gradualmente il passo ad un disegno sostanzialmente occidentale. Il passo suddetto è simboleggiato nel disegno dalle due linee, rappresentative di una isoipsa di riferimento, e riferite al profilo barico attuale ed a quello dei giorni 4/5 settembre. La transizione non è di poco conto e segna il totale disfacimento del blocco euro-atlantico a sostegno del vortice continentale e della corrente fresca instabile di questi giorni. In verità il disegno, che, appunto, identifica la situazione prevista in quota (a 500 hPa) nel prossimo fine settimana, mostra ancora un’onda positiva estesa sino ai mari del nord, ma, come si vede, certamente non più assimilabile al blocco e all’omega attuale e, tanto meno, a valori barici particolarmente significativi. Tant’è che la stessa onda, pur tentata di mantenersi nel trasferimento a levante, tende a configurarsi come un’onda mobile, appunto, e pre-frontale. Ecco allora che la saccatura che spinge a ridosso delle isole britanniche e della francia dovrebbe trovare lo spazio per poter muovere verso est o sud-est a coinvolgere anche la nostra penisola, in linea di massima intorno all’inizio della prossima settimana e in un contesto generale di discreta apertura, dunque, della porta atlantica (vedi simbologia delle frecce). Quanto la medesima azione, sia in termini di forza che di estensione, potrebbe essere in grado, poi, di coinvolgerci, per quanto alcuni modelli mostrino un profilo con rialzo barico a monte su vicino oceano e su europa occidentale con la possibilità che tutto evolva nella direzione persino di un vortice italico ben strutturato ed aperto ad effetti retrogradi, lo vedremo…
Pierangelo Perelli