Un certo ripristino anticiclonico, sulla base della dinamica che sta coinvolgendo il vortice mediterraneo-iberico e la grande circolazione ciclonica atlantica, è inevitabile. Per come ampiamente scritto in precedenza il cut-off medesimo, isolato dai flussi dominanti, si è mosso in mediterraneo in senso retrogrado, finendo sul portogallo e per apprestarsi a rientrare nel dominio del flusso occidentale. Da cui, proprio in mediterraneo occidentale, il richiamo di correnti sud-occidentali a componente anticiclonica e la imminente rimonta di un promontorio di un certo rilievo, anche se assai temporaneo. Detta rimonta, foriera di un ritorno estivo sul centro-sud, va, tuttavia, interpretata come un atto transitorio in virtù del fatto che ora l’atlantico incombe e cerca, sempre di più, di abbassare il fronte polare. Quanto, nel corso del fine mese e dell’inizio di ottobre, ci riuscirà, è ancora tema di verifica. Intanto c’è l’aggancio di cui abbiamo detto e che non mancherà di veicolare, in corrispondenza del fine settimana, una flessione o moderata saccatura verso levante, all’altezza del nostro settentrione e a indebolire o eliminare il promontorio. A seguire, poi, non possiamo certamente escludere, sulla base di un disporsi delle correnti a favore dell’atlantico e di un profilo ovest-est, eventuali ulteriori infiltrazioni, eventualmente prologo di un contesto tutto, come detto, ancora da scoprire ma, al momento, tendenzialmente associabile a moderate affermazioni azzorriane al largo e a spinte occidentali/nord-occidentali foriere di variabilità e di una situazione ed un clima generalmente nella norma. Il disegno mostra la situazione prevista in quota a 72 ore e indica, con le frecce piccole, la fisionomia della fasatura e della rimonta anticiclonica sopra descritte, mentre le frecce grandi vogliono rappresentare la possibile successiva affermazione di un corso dominato da correnti atlantiche occidentali/nord-occidentali, sinonimo di variabilità e di temperature nella norma…
Pierangelo Perelli