Che la legge della modellistica e dei calcoli fisico-matematici impongano di esaminare le carte in continuo o frequentemente lo dimostra quanto le medesime carte hanno indicato negli ultimi giorni e in relazione a quello che può essere il primo vero grande episodio di stampo marcatamente autunnale. Non è infatti la prima volta che le medesime propongono una evoluzione, la rivedono successivamente, e poi tornano più o meno sui passi precedenti. Capita. Giorni fa, per questi primi giorni di ottobre, delinearono un corso fondamentalmente dominato dallo sviluppo di un vero e proprio cut-off e relativo vortice mediterraneo; successivamente modificarono detto sviluppo ammorbidendone i toni sulla base di un maggiore forcing zonale e di una maggiore invadenza anticiclonica; ultimamente e secondo le ultime emissioni, tornano un pò sui passi del disegno rappresentato dal vortice mediterraneo postulato tempo fa. Tutto molto strano? Assolutamente no. Tutto, al contrario, fisiologico e in linea con l’essenza stessa delle analisi meteo. In verità le più recenti emissioni non segnano una strada proprio identica a quella precedente, ma ci si avvicinano facendo muovere la depressione atlantica dall’europa occidentale all’europa centrale, e facendola scivolare poi, da nord a sud, in pieno mediterraneo. Ed insomma delineano un corso dell’azione atlantica ben più diretto e nel quale la sacca medesima non fugge verso levante per poi magari riguadagnare verso ovest alle latitudini medio-basse, ma sfonda subito sui nostri bacini, ed apparentemente decisa a trattenersi. Per una saccatura che si trattiene altro non intendiamo che una sua evoluzione a vortice, che, lo si sa, è sempre una entità, per quanto relativamente statica, di non facile interpretazione, in particolare quando si tratti di dedurne le conseguenze sulle varie zone interessate. Da qui a 2-3 giorni l’ansa ciclonica oceanica muoverà verso est, coinvolgendo il nostro centro-nord con il peggioramento conseguente. Quindi il grande jet stream o il grande flusso delle quote superiori saluterà la medesima saccatura sganciandola in direzione dei nostri mari ed azionando un percorso dominante sud-ovest/nord-est capace di costruire un ponte anticiclonico dall’atlantico all’europa orientale, e, contemporaneamente e per conseguenza, qualcosa di simile ad una fascia ciclonica o a una configurazione fatta di depressioni a più basse latitudini. Da cui, sulla base di una dinamica esemplare, la possibilità che la penisola, per qualche tempo, rimanga preda di una circolazione ciclonica chiusa o semichiusa e, eventualmente, aperta a spifferi di matrice orientale. Il disegno mostra la situazione generale prevista intorno ai giorni 6/7, con l’affondo ben evidente in fase di estensione verso sud o sud-est e destinato ad evolvere in cut-off, mentre la simbologia vuole descrivere i movimenti precedenti previsti del sistema (linee e frecce blu piccole), la successiva chiusura a monte (doppia freccia grande rossa in sovrimpressione) e la conseguente eventuale, ma non certa, più o meno parziale fasatura ciclonica est-ovest (doppia freccia grande blu in sovrimpressione). Se effettivamente avverrà tutto questo e non ci saranno ulteriori ripensamenti dell’ultimo momento, mai impossibili, non possiamo che ammettere, dunque, la reale possibilità che la penisola vada incontro ad una fase di stampo autunnale, fatta di variabilità e di spiccata instabilità variamente distribuita a seconda dei movimenti, difficili da prevedere, del vortice descritto…
Pierangelo Perelli