Editoriali Slider — 08 Ottobre 2021

Esistono evoluzioni meteo altamente variabili e bizzose nel loro modo di cambiare le carte in tavola giorno dopo giorno che, per essere decifrate, meritano di essere seguite in continuo, e situazioni che, al contrario, sono raccontate vari giorni prima per essere poi ampiamente confermate nel tempo. Quella di questa fase corrisponde al secondo caso. In generale questo accade in relazione alle configurazioni stazionarie o bloccate, proprio per come si propone quella in corso. La struttura simil dipole che ci sta interessando è quella, infatti, di una struttura depressionaria mediterranea slegata dal grande flusso occidentale e in fase con la circolazione negativa dell’est europeo. E’ quella, cioè, di un contesto relativamente stagnante, assimilabile ad una matura vorticità localizzata sul mediterraneo centrale, e quale esito dell’affondo atlantico dei giorni scorsi. Altrettanto già indicata nei giorni scorsi è l’ulteriore evoluzione che attende detta circolazione, e, secondo uno dei possibili tipici sbocchi di dette situazioni, assimilabile alla persistenza del blocco anticiclonico ma con una riapertura a livello dei quadranti settentrionali. Se il blocco anticiclonico persiste ma si riconfigura ruotando il suo asse in senso antiorario e ridisponendolo in senso più meridiano si ha, per conseguenza, una apertura della finestra che guarda a nord e, altrettanto e in conformità, un generale ridisporsi anche del profilo ciclonico. E si passa, ovvero, da una situazione con vortice mediterraneo semiaperto verso levante ed alimentato da correnti orientali ad un disegno generale a saccatura e ad impulsi di nuovo nord-atlantici e che affondano sia su penisola balcanica che, più o meno, ancora sul mediterraneo. Nel complesso una evoluzione di questo tipo può allentare, almeno temporaneamente, gli estremi di maltempo che sono tipici di un vortice come quello in azione sul centro-sud, ma non corrisponde di certo, nel contempo, ad una decisa stabilizzazione, in quanto la penisola rimane obiettivo di correnti instabili e fresche di matrice settentrionale, capaci persino di riproporre, anche se non è detto, una configurazione a vortice mediterraneo come quella in atto. Naturalmente questo è da vedere. Ed è da vedere, soprattutto, nell’ambito della evoluzione sopra descritta, in base al grado di ingerenza del promontorio anticiclonico, quale possibile scudo di protezione quanto meno per i settori occidentali. Anche se va detto che, a giudicare dai forecast attuali, tutto sembra concorrere nella direzione di una certa persistenza di instabilità e di correnti settentrionali sui settori adriatici e nella direzione della possibilità che detti impulsi possano anche, per come detto, ridisegnare fisionomie vorticose più o meno incisive in mediterraneo centrale. Il disegno mostra la situazione generale prevista nei giorni di inizio seconda decade ed è eloquente nell’enfatizzare la struttura a sacca che abbraccia penisola balcanica e mediterraneo centrale e orientale, ben alimentata da spifferi di segno settentrionale, mentre la simbologia sta ad indicare il movimento evolutivo e di transizione sopra descritto, tra la situazione attuale e quella che si propone tra inizio decade e metà mese…

Pierangelo Perelli

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