In attesa di vedere gli sviluppi del vortice mediterraneo, nelle vesti di un possibile TLC, e destinato, probabilmente, ad agire in sede ionica per poi disperdersi ed esaurirsi verso sud-est, lo sguardo verso l’atlantico ci dice e ci conferma di interessanti movimenti orientati nella direzione di aperture a nord-ovest. In questo modo l’atlantico, con i suoi affondi, può diventare, e finalmente, il motivo delle piogge autunnali propriamente dette e, soprattutto al nord, assai attese. Non tutto è perfetto, però. Lo zampino del sub-tropicale è sempre dietro l’angolo e non è affatto detto che la medesima azione oceanica depressionaria risulti persistente o duratura. Potrebbe, al contrario, e a colpi di anticiclone, esaurirsi in fretta. Sul lungo termine regna sovrana, in proposito, una notevole incertezza che è dettata da ipotesi modellistiche alquanto diverse, tra quelle che segnalano una durevole azione atlantica, quelle che vedono la stessa azione presto sospinta ad est da invadenze anticicloniche oceaniche e quelle che vedono il tutto, ancora una volta, finire nel fondo cieco di configurazioni cicloniche mediterranee slegate dal grande flusso occidentale. Vedremo. Limitandoci, allora, ad osservare quanto può accadere fino ai primissimi giorni del mese notiamo che la spinta islandese può effettivamente riuscire ad aprirsi la strada con gradualità fino ad arrivare a disegnare una ben distinta saccatura su iberia e mediterraneo occidentale intorno ai giorni 3/4. Ciò che vorrebbe dire piogge di una certa rilevanza e ben distribuite. A dispetto di possibili tagli per ripristini anticiclonici successivi a monte, per come alcuni modelli vedono, non è detto, poi e comunque, che le possibilità di tempo instabile o perturbato debbano subito esaurirsi, giacché, come sopra indicato, la possibilità dello sviluppo di contesti ciclonici strettamente mediterranei potrebbe essere l’elemento che ostacola eventuali, anche se non escluse, decise stabilizzazioni e che mantiene condizioni di tempo assai incerto. Il disegno si riferisce alla situazione generale prevista nell’immediato inizio del mese e fornisce l’idea della spinta islandese sopra descritta che tende guadagnare di latitudine, mentre la simbologia vuole segnalare l’evoluzione successiva improntata alla relativa progressione meridiana dello stesso affondo. Sempre nel disegno si può notare, tra creta e nord-africa, il residuo del temuto vortice, ipotetico possibile TLC, che si sta sviluppando a sud della sicilia e i cui esiti non sono ancora del tutto chiari, nella misura in cui potrebbe davvero creare condizioni prossime di forte maltempo su aree dell’estremo sud ma potrebbe anche non risultare così problematico e rimanere confinato, per come speriamo, a più basse latitudini…
Pierangelo Perelli