L’inverno non pervenuto o quasi è ben sottolineato da questa fase natalizia grigio autunno e dalla prossima di fine anno/inizio nuovo anno di matrice sub-tropicale. Dalle piogge con clima mite ad una stabilità ulteriormente contraddistinta da temperature ben sopra media il passo è quello di una fase stagionale per nulla in sintonia con il periodo. Guardare molto oltre nel tempo e le carte a 10-15 giorni mi piace assai poco e non perché le medesime carte non siano meritevoli di rispetto ma perché, e lo sappiamo bene, la loro intrinseca percentuale di probabilità è bassa. In alcuni casi, però, si può fare una eccezione, ed in questo caso mi sento di farla per il fatto che sino ai primi di gennaio il contesto risulta assodato da tempo e, pertanto, con ottime possibilità di realizzarsi. Per cui possiamo certamente, pur assumendo che dette proiezioni di lungo termine vanno considerate come tali, provare un pò a scrutare oltre, nella speranza che un pò di inverno lo si cominci ad intravedere. Ebbene, in tal senso, e non da oggi, nei modelli che guardano sino a fine prima decade di gennaio si possono osservare una generale tendenza del sub-tropicale a produrre successive espansioni meridiane ed una generale tendenza del medesimo a traslocare i suoi massimi e dette espansioni verso ovest. In linea generale questo di tipo di trend non deve far pensare a chissà che cosa, ma, certamente, può far pensare ad un certo allontanamento di spinte stabilizzanti nettamente mediterranee nonché a un certo freno del flusso zonale con sua deviazione verso nord-est in oceano. Quanto tutto questo possa sfociare, all’incirca dopo l’epifania e in dirittura di fine decade, in qualcosa di più attinente al periodo stagionale, è difficile da definire. Notiamo, in ogni caso, che, alla fine, e come è ovvio che sia, confermandosi detta tendenza si potrebbe arrivare a qualcosa che somiglia alle cosiddette configurazioni rex-blocking o alle configurazioni che muovono sacche fredde da nord-est a sud-ovest sul continente. In proposito nulla di certo e molto ancora da verificare, ma, quanto meno, qualche segno di lungo termine capace di alimentare la flebile fiammella della speranza freddista di cominciare a vedere, tra fine prima ed inizio seconda decade, un pò di inverno. Nulla di più e nulla di meno. Il disegno indica, con il supporto della simbologia, la situazione prevista in quota intorno ai giorni 4/5 gennaio e mostra il profilo tendenziale, per come descritto, di un sub-tropicale voglioso di promettenti espansioni meridiane sul vicino atlantico e all’altezza dell’europa occidentale…
Pierangelo Perelli