E’ molto probabile che la robusta e dinamica azione anticiclonica atlantica, attiva tra l’oceano e l’europa centro-occidentale, accompagni il contesto euro-oceanico almeno fino a fine mese. La sua ingombrante presenza potrebbe, peraltro e nei prossimi giorni, riconfigurarsi con massimi maggiormente disposti a nord o nord-ovest, così da favorire un certo avvicinamento da levante della discesa fredda che coinvolge l’europa dell’est. Tutto questo conferma quanto già visto in precedenza, nelle ragioni di una situazione di confine in cui alta pressione e discesa settentrionale ad impulsi non evolvono troppo lungo la longitudine. Ne deriva o ne può derivare, a livello di mediterraneo, una sorta di equilibrio fatto di un tempo relativamente influenzato da detta azione anticiclonica ma anche non così estraneo alla possibilità di irruzioni destinate maggiormente ai settori adriatici ed al meridione. Il quadro, allora, risulta quello poco evolutivo dei flussi relativamente ondulati disposti lungo una direttrice nord/sud o nord-ovest/sud-est, associati alle piccole onde secondarie di una configurazione rossby a grande onda anticiclonica tra oceano e continente e a grandi onde cicloniche a largo sull’oceano e sull’europa orientale. In verità il profilo relativo appare inquieto ed associato a pulsazioni e a onde mobili in movimento, ma senza particolari cambiamenti nella sintesi del disegno generale. Rimangono, comunque, tutti i dubbi legati a quanto, nel corso dei giorni, l’alta pressione potrebbe risultare invadente ed ostacolo alle sacche fredde in discesa sull’europa orientale e verso i balcani, o potrebbe, invece, cedere maggiormente il suo fianco continentale alle medesime sacche e favorire una certa estensione di impulsi verso occidente. Senza dubbio quanto si rileva anche dalle ultime emissioni è che una riduzione del ristagno e una maggiore influenza del flusso settentrionale possano effettivamente verificarsi, tant’è che nel corso della seconda parte della settimana va assumendo consistenza l’ipotesi di una irruzione destinata al mediterraneo centro-orientale. A seguire poi l’alta pressione può tornare in cattedra ma, almeno sulla base di alcuni modelli, per continuare a collocarsi in un contesto di equilibrio relativamente precario rispetto alla disposizione ciclonica a levante. Quanto detto equilibrio relativamente precario potrebbe finire per determinare ulteriori impulsi come quello descritto della settimana, però, non è ancora possibile definirlo e ne sapremo di più nei prossimi giorni, anche e soprattutto per effetto di una ancora non indifferente differenza modellistica di vedute. Il disegno riferisce sulla situazione prevista in quota intorno ai giorni 22/23 e mostra l’impulso descritto già sul sud della penisola balcanica e in moto ulteriore verso sud-est, mentre la simbologia serve a descrivere il flusso nord/sud di confine e relativamente ondulato, probabile protagonista da qui a fine mese…
Pierangelo Perelli