Editoriali Slider — 02 Febbraio 2022

Le prospettive meteo dei prossimi giorni disegnano uno scenario di segno più mobile ed occidentale. Il freddo, pertanto, già discretamente assente, si allontana ulteriormente giacché si riduce o scompare il disegno anticiclonico euro-atlantico causa di discese fredde sull’europa dell’est e sui balcani. Quanto è avvenuto, sta avvenendo o avverrà sugli USA orientali in termini di afflussi freddi, non deve sorprendere e fa parte della normale fisiologia meteo collegata ad aspetti di dinamica meteo e di geografia od orografia. Al di là di tali eventi il quadro emisferico, appunto, nella sua fisionomia generale continua e continuerà a risultare quello di una distribuzione barica uniforme associata ad un vortice polare assai compatto ed a sue temperature molto basse. Segnali nella direzione di frammentazioni possibili non appaiono neanche in stratosfera, a sua volta priva di quei riscaldamenti che possono far pensare ad interessanti interazioni stratosfera-troposfera. Tuttavia, al di là del fatto che, almeno sino a fine prima decade del mese, il nostro inverno, molto probabilmente, non modificherà il contesto di una stagione per i freddisti deludente, non faccio parte di coloro che, da chiaroveggenti, vedono già l’inverno finito, fanno ipotesi proprie, ed esprimono prospettive sulla base di propri pensieri che, ovviamente, lasciano il tempo che trovano e sono privi di senso. Quanto farà la stagione nel corso di febbraio non possono che dirlo le analisi tecniche del giorno per giorno, e non certo sensazioni e pensieri personali. E’ molto difficile prevedere il tempo del medio e lungo termine per dette analisi basate su sofisticati calcoli fisico-matematici; figuriamoci, pertanto, se sono in grado di prevederlo sensazioni e visioni personali basate sul nulla. Riguardo a quanto detto sulle prospettive di questa prima decade del mese il disegno che illustra la situazione generale emisferica di fine decade è abbastanza eloquente. Quanto è dato di vedere è il quadro di un flusso occidentale associato a valori barici oceanici relativamente bassi, con un’ansa negativa in pieno atlantico ed un conseguente flusso in rimonta da occidente su europa occidentale e mediterraneo. Nulla di più in antitesi con il freddo. Quanto potrà poi accadere nel corso della seconda decade è illustrato da proiezioni ancora molto incerte e contraddittorie che, comunque, non escludono né la possibilità di un occidente più perturbato e neanche quella, opposta, di rimonte anticicloniche di sbarramento e tutte da verificare nel loro modo di distribuirsi…

Pierangelo Perelli

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