Il disegno in questione appare complesso perché cerca di spiegare, inquadrando la situazione generale prevista intorno a fine seconda o ad inizio terza decade, le ragioni di tutta una possibile evoluzione del medio e lungo termine, a partire da metà mese. E cerca di spiegarlo perché i modelli stanno fornendo disegni alquanto interessanti e dinamiche tutte da esaminare. C’è intanto da confermare il netto cambio di circolazione previsto ed indicato precedentemente di metà mese. Il configurarsi di una infiltrazione secondaria oceanica e di una conseguente depressione iberico-marocchina può operare, effettivamente, una rimonta dinamica afro-mediterranea e la totale chiusura della porta orientale a favore di quella meridionale. La medesima circolazione ciclonica può, poi, ad inizio seconda metà del mese, forzare il relativo blocco e muovere verso levante per andare in fasatura con la circolazione negativa che abbraccia l’europa orientale. Una tale evoluzione è indicata dalla simbologia viola rappresentativa di una isoipsa di riferimento e dei suoi movimenti. Evidente, in proposito, la possibilità di una certa destabilizzazione mediterranea con la speranza di qualche pioggia anche oltre il limite della sardegna e a coinvolgere, quanto meno, il centro-sud. Si nota, quindi, proprio nella dinamica rappresentata dalla simbologia viola la fasatura che, in considerazione della persistenza di un disegno anticiclonico continentale sull’europa nord-orientale e di una propensione del sistema generale a moti anti-zonali, può tendere a richiamare la circolazione ciclonica dell’est ed il suo associato lago freddo in quota (vedi la rappresentazione della isoipsa di riferimento indicata dal colore viola che acquisisce la fisionomia indicata dalla freccia blu). Una tale possibile azione artico-continentale non è davvero cosa di poco conto e può, dopo una pausa mite e sciroccale, affermare condizioni di tempo invernale e di freddo da est. Occorre, tuttavia, considerare che tali azioni fredde di tipo retrogrado, più tipiche evidentemente della stagione invernale, ed in grado di regalarci periodi freddi o molto freddi, non è detto che, muovendo lungo l’europa centrale in senso retrogrado, azionino effetti destinati alle nostre aree ed al mediterraneo. Possono, invece e più o meno, proseguire il viaggio verso occidente nell’ambito della classica dinamica di interazione e fasatura tra detta circolazione e la circolazione atlantica, quanto più la porta ad ovest non risulta bloccata (vedi le frecce blu grandi indicative dei possibili movimenti del polo freddo, tanto più orientati verso ovest e verso le alte latitudini quanto più associati ad assenza di blocchi e ad infiltrazioni oceaniche). Da questo punto di vista risulta chiaro anche di come la terza decade del mese sembri oscillare tra la possibilità di una ulteriore e non trascurabile azione fredda sinonimo della persistenza di poche piogge e quella di un quadro assai meno freddo e più atlantico ed instabile…
Pierangelo Perelli