La circolazione ciclonica del nord-africa, figlia di una corrente derivata delle basse latitudini e che trova un certo ostacolo nelle alte pressioni di matrice sub-tropicale africana, muoverà comunque verso levante finendo per essere agganciata dalla saccatura continentale dell’est europeo. Detta evoluzione, già esaminata in precedenza, avrà risvolti modesti per la nostra penisola che si esprimeranno in un certo richiamo di aria balcanica o da nord-est. Al seguito di detto processo, inquadrabile nell’arco dei prossimi 3-4 giorni e destinato a contestualizzare una circolazione chiusa ad est del mediterraneo, avremo il profilo della classica onda anticiclonica di intervallo ma anche legata ad un disegno simil-omega; e ad un disegno simil-omega, con una distribuzione di moderati valori barici positivi sul nord-est europeo e sulla scandinavia, tale da mettere in dubbio l’eventuale avanzata di saccature atlantiche. A dispetto di tali dubbi non sembra, tuttavia, che detta azione anticiclonica sia in grado di presentare i valori barici di un blocco, e sembra, invece, che possa esporre il fianco all’avanzata di una circolazione ciclonica oceanica capace di erodere l’alta pressione lungo un canale in direzione di iberia e mediterraneo occidentale. Una evoluzione, questa, che, se confermata e se non ostacolata da un rinforzo anticiclonico continentale anche alle nostre latitudini, avrebbe l’effetto di riportare un pò di instabilità e di pioggia intorno ai giorni di inizio terza decade. Il disegno, che illustra la situazione prevista in quota intorno ai giorni 18/19, mostra la suddetta minaccia atlantica disposta tra islanda e nord-ovest europeo, mentre la simbologia vuole rappresentare la possibile evoluzione successiva sopra descritta…
Pierangelo Perelli