Ambiente, territorio & dissesti — 03 Gennaio 2014

a3e87d493cf511cd4c3080b5a2462375Fenomeni climatici che avvengono all’equatore hanno conseguenze anche alla distanza di 10 mila chilometri: è il caso de El Nino, il fenomeno climatico causato dall’aumento delle temperature del Pacifico che ha effetti diretti anche sullo scioglimento del ghiacciaio di Pine Island, una delle maggiori ‘autostrade’ del calore in Antartide. Lo ha scoperto un gruppo di ricercatori internazionale coordinato dall’Università di Washington, il cui lavoro è stato pubblicato su Science, analizzando nuovi dati sui venti e le temperature delle acque antartiche.

Il ghiacciaio di Pine Island è una delle più grandi strade naturali di trasporto del ghiaccio in scioglimento dal continente verso l’oceano. Negli ultimi 40 anni molte osservazioni hanno verificato che lo spesso strato di ghiaccio che lo costituisce si sta rapidamente assottigliando e la sua velocità di avanzata è costantemente in aumento. Nel tentativo di comprendere l’impatto di questo costante flusso di acqua che si riversa nel Pacifico, i ricercatori hanno scoperto che lo scioglimento del ghiacciaio è strettamente legato alla direzione dei venti locali che sono a loro volta strettamente influenzati dai fenomeni climatici che avvengo nelle regioni tropicali associati a El Nino.

“Questi risultati – ha spiegato Eric Steig, uno degli autori del lavoro – dimostrano che lo scioglimento può essere strettamente correlato alle condizioni climatiche che si verificano in altre parti del pianeta”. Analizzando la velocità dello scioglimento del Pine Island i ricercatori hanno osservato per il 2012 un’inversione di tendenza, ossia una riduzione dello scioglimento. La causa del fenomeno, secondo i ricercatori, sarebbe dovuta a una riduzione delle correnti di acqua calda causata dal cambiamento dei venti locali provocato all’origine da cambiamenti avvenuti a El Nino, che periodicamente si alterna a La Nina. La riduzione della perdita di ghiaccio sembrerebbe quindi essere solo un fenomeno isolato dovuto all’arrivo de La Nina e non essere in grado di invertire lo scioglimento dei ghiacci nel lungo periodo.
Fonte: Ansa.it

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