Si conferma l’evoluzione già esaminata in precedenza ed appartenente alla seconda settimana del mese. E si conferma anche il fatto che, a dispetto di detta evoluzione, si rivela ancora improbabile la possibilità di un vero break. Tuttavia la relativa resistenza anticiclonica del periodo in questione mostra di appartenere di più alle azzorre e, più in generale, ad un sub-tropicale meno marcato in mediterraneo, più consistente ad ovest e maggiormente propenso ad indirizzare estensioni verso nord-est. Tutto questo trova il classico o fisiologico riscontro in un anticiclone dei bassi strati che, nel rispetto proprio della tipica estensione azzorriana verso nord-est susseguente a promontori dinamici del sub-tropicale come quelli descritti, tende ad affermarsi sino sull’europa centrale o centro-settentrionale (vedi linee bianche delle isobare e frecce piccole). Non si tratta, nella sostanza, di un contesto associabile a vere aperture a flussi settentrionali instabili, ma si tratta, comunque, di qualcosa di attinente alla possibilità di modeste infiltrazioni settentrionali o nord-occidentali in quota e del determinarsi di altrettanto modeste falle nel muro del sub-tropicale. Il disegno della situazione prevista ad inizio settimana, ed intorno ai giorni 8/9, denota proprio questa tendenza. In esso risulta evidente un quadro generale certamente anticiclonico ma anche con grande flusso in quota nord-occidentale ed ondulato che integra onde debolmente negative in movimento tra balcani e mediterraneo (vedi relative frecce grandi rappresentative), se non in grado di produrre una vera svolta quanto meno in grado di creare motivi di destabilizzazione. In ciò le ragioni che fanno sperare e pensare ad una settimana di segno sempre estivo ma un pò più movimentata ed instabile…
Pierangelo Perelli