L’insistente azione sub-tropicale, sinonimo di una configurazione di blocco che caratterizza una fase climatica mediterranea alquanto anomala, continuerà ad agire, con eventuali rinforzi, anche nei prossimi giorni. I modelli, tuttavia, ne segnalano un declino ad inizio novembre, confermando quanto alcuni di essi avevano già postulato nei giorni scorsi. Sembrano così tramontare le ipotesi di una evoluzione nella direzione di un profilo ad omega o di un contesto meno arrendevole e più votato, per conseguenza, alla maturazione di correnti orientali su basso adriatico e bacini mediterranei orientali. Nulla vieta che, piuttosto che indebolirsi, il promontorio mantenga la forza per sostenere il classico contesto meridiano in cui la fisiologica dinamica dei sistemi e delle onde apre al continente e a retrogressioni piuttosto che ad uno zonale costretto a sbattere contro il muro anticiclonico e a deviare forzatamente verso nord o nord-est. Ma le ultime emissioni denotano prospettive maggiormente favorevoli a riaperture della porta atlantica. Per una tale possibile maturazione occorre, però, attendere i primi giorni di novembre. Ed il disegno della situazione meteo prevista in quota intorno ai giorni 2/3 ce lo racconta molto bene. Ci racconta, infatti, che la grande onda anticiclonica non è più presente o è in fase di regressione e che, pur nell’ambito di un profilo che vede ancora assai poche infiltrazioni ed una certa protezione dell’alta pressione, la grande ansa negativa che abbraccia l’europa nord-occidentale incombe e con modi che, per come illustrato dal trend delle 24 ore di una isoipsa di riferimento, appaiono efficaci. Da qui a dire che dal 2/3 novembre arriverà un autunno di fresco e di piogge, naturalmente, ce ne corre, ma è un fatto che tutte le varie proiezioni di lungo termine confortano l’idea della affermazione di un flusso atlantico più o meno incisivo…
Pierangelo Perelli