Il cammino verso il cambiamento meteo di inizio novembre non è semplice ma continua ad essere nelle prospettive di tutti i modelli. Quale livello di peggioramento e di influenza delle correnti umide atlantiche o nord-atlantiche possa ottenere il medesimo non è dato ancora di saperlo con certezza. Il dato certo è, comunque, che la circolazione euro-atlantica e la configurazione delle onde corrispondenti passeranno da un contesto stazionario con onde di grande ampiezza, con marcato affondo in oceano e con promontorio sub-tropicale afro-mediterraneo ad un contesto ben più zonale con rialzo barico in atlantico, movimento di moderate onde relative ed infiltrazioni in mediterraneo. La rimobilizzazione del jet stream in senso ovest/est o nord-ovest/sud-est è da associare alla classica componente groenlandese sostenuta dalle azzorre oceaniche e da un vortice polare le cui ondulazioni ritrovano il modo di procedere lungo la fisiologica direzione che le muove dall’oceano all’europa orientale o sud-orientale. In tale quadro evolutivo è assai possibile o probabile che il mediterraneo si ritrovi a fare i conti con transiti, più o meno incisivi, capaci di riportare il clima ad una fisionomia di maggiore normalità. Il disegno rappresenta la situazione prevista in quota su scala emisferica intorno ai giorni 3/4 mentre la simbologia indica l’evoluzione da oggi a quei giorni segnalata da una isoipsa di riferimento. Risulta chiaro lo scompaginamento dell’attuale situazione bloccata a favore di un profilo più aperto all’occidente ed alle sue relative infiltrazioni…
Pierangelo Perelli