Editoriali Slider — 30 Gennaio 2023

L’equilibrio tra anticiclone ed irruzioni artiche, indicato in precedenza, tende a spostarsi a favore del primo. Le ultime emissioni confermano la fisionomia generale di un profilo rossby con promontorio anticiclonico tra oceano ed europa occidentale e con onde secondarie relative in moto da nord a sud sull’europa orientale. Le corrispondenti irruzioni, in veste di sacche successive, continuano a rappresentare possibili elementi di disturbo per il mediterraneo orientale e, in via estrema, per adriatico e centro-sud, ma, tendenzialmente e per la nostra penisola, con un grado che appare assai sfumato o di margine. Di fatto i vari modelli danno l’indicazione di un blocco anticiclonico invadente che tende a mantenere piuttosto a levante il flusso settentrionale e le stesse irruzioni, ed ovvero all’altezza di penisola balcanica ed egeo. Nulla vieta che, da qui a fine prima decade di febbraio, si possano determinare le condizioni di una maggiore influenza dello stesso flusso verso ovest e di relative retrogressioni, ma sempre nell’ambito di una situazione di margine o di confine ed in cui l’anticiclone mostra solidità e scarsa tendenza a cedimenti significativi. Ecco che l’irruzione dei giorni 3/4, segnalata nei giorni scorsi come possibile causa di un episodio freddo per sud ed adriatico, perde di consistenza; ed ecco che perdono di consistenza, in tal senso, anche le irruzioni successive. E, come detto, per quanto eventuali sbuffate fredde in grado di coinvolgerci, continuino a risultare possibili, è assai probabile che, al netto di una qualche irruzione in grado di rodere l’anticiclone, la configurazione generale tende ad escludere episodi freddi consistenti o degni di tale nome. E semmai tende a considerare la possibilità di un periodo abbastanza stabile e non così freddo. Il disegno mostra la situazione prevista in quota intorno ai giorni 4/5, segnala il blocco anticiclonico invadente e segnala le onde secondarie che muovono circoscrivendolo e scivolando rapide all’altezza di balcani, mar nero e mar egeo…

Pierangelo Perelli

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