L’esemplare evoluzione già descritta in precedenza si conferma assumendo ulteriori toni di carattere invernale. L’affondo destinato a mutare radicalmente il volto meteo attuale, per come già detto, si profila come inizialmente iberico, ma con un successivo sviluppo tutto di segno nord-orientale e continentale. Il rialzo barico azzorriano responsabile di una tale azione evolverà certamente allungandosi in senso longitudinale e verso levante sull’europa centro-settentrionale ma, in un primo step evolutivo, conservando una certa resistenza in corrispondenza della porta occidentale iberica così da impedire al sistema ciclonico relativo di fuggire verso ovest e così da farlo diventare, invece, polo attrattivo per l’ulteriore spinta fredda che si profila da nord-est. In questo modo può maturare, piuttosto che una duratura contrapposizione di fase quale relativo ostacolo al franco e libero ingresso di correnti da est, una vera e propria fasatura con richiamo/aggancio del medesimo sistema in un contesto di vera e propria irruzione artico-continentale. In tal senso il disegno che illustra la situazione generale prevista intorno ai giorni 26/27 è eloquente ed è assai chiaro nel delineare l’aggancio sopra menzionato nonché l’ingresso di un vero e proprio polo freddo in quota e ciclogenetico. L’aiuto della simbologia serve a definire ulteriormente il senso del medesimo aggancio ed il temporaneo blocco ad ovest che, pur nell’ambito di un trend orientato nella direzione dello sviluppo di un cut-off anticiclonico alle medio-alte latitudini, consente l’approfondimento ciclonico mediterraneo utile alla causa del freddo continentale. Inevitabile, allora, l’ingresso di una fase invernale, certamente tutta ancora da definire nei termini di quale destabilizzazione e di quale distribuzione delle eventuali precipitazioni, ma, di sicuro, associata a venti freddi da levante e a diminuzioni termiche di un certo rilievo. Riguardo poi alle possibili ulteriori evoluzioni di detta fase e di quanto ci propone attualmente il lungo termine che raggiunge i primi giorni di marzo è presto per poter dare indicazioni. Non è improbabile tuttavia che, per come vogliono indicare le frecce piccole rosse tratteggiate del numero 1 e per come detto, in un primo step l’alta pressione tenda a distribuirsi in un cut-off allungato in senso longitudinale ed in grado di mantenere un certo richiamo da levante; e non è altrettanto improbabile, per come ci dicono attualmente le carte di previsione, che il quadro barico anticiclonico tenda successivamente, e per come vogliono indicare le frecce piccole rosse tratteggiate del numero 2, a spostamenti verso occidente ed a blocchi oceanici non estranei alla possibilità di configurazioni sempre di matrice relativamente settentrionale…
Pierangelo Perelli