Editoriali Slider — 22 Marzo 2023

Il disegno, riferito alla situazione generale prevista intorno ai giorni 26/27, sottintende un dinamismo meridiano più pronunciato di quello in atto e che può segnare, sempre nel contesto di una situazione relativamente mobile e variabile, passi di segno opposto più durevoli e marcati. Il vortice a largo sull’atlantico può persino far pensare alla possibilità di una evoluzione nella direzione di frenate o blocchi ma, in verità, per quanto ci dicono le carte del momento, questa prospettiva non sembra doversi realizzare. Sembra, piuttosto, che, guardando anche al lungo termine, debba persistere il prevalere di una configurazione jet stream, si ondulata ma anche associata ad una azione ovest-est capace di pilotare l’alternanza di sacche e promontori. Quanto tutto questo possa tradursi, una volta o l’altra, nel transito di qualcosa che sa di estese perturbazioni in grado di produrre le sospirate piogge difficile dirlo e lo vedremo; magari è possibile che finisca per essere un’onda perturbata degna di tale nome ed intorno ad inizio aprile, proprio quel vortice o la saccatura destinata ad inglobarlo. Nel frattempo, e senza la possibilità di sapere con sufficiente grado di certezza quanto ci racconterà il lungo termine, merita considerazione il passo di metà terza decade o dei giorni 26/27, che, ahimé, non indica affatto un peggioramento classicamente piovoso. Tutt’altro. Indica, comunque, quanto di interessante perché ci racconta di una di quelle sferzate settentrionali nord/sud o nord-ovest/sud-est che, in primavera, non sono infrequenti e che, oltre ad un transito di instabilità e di precipitazioni sparse, causano riduzioni termiche e un minimo di regresso stagionale. L’affondo, in termini di una vera e propria irruzione, non pare, tuttavia, ad azione così diretta; e se non appare così capace di affondare verso sud o sud/ovest e così ciclogenetico, ma appare maggiormente nelle vesti di un veloce asse di saccatura destinato ai settori orientali e ai balcani significa anche che, a meno di revisioni prossime future di quanto ci dicono le prospettive di quei giorni, rappresenterà la classica sfuriata da irruzione associata ad un  rapido passaggio, ad un rinforzo dei venti, a diminuzioni termiche e a precipitazioni sparse, anche temporalesche, ma non associata a quel tipo di piogge di cui c’è bisogno. Al naturale ripristino climatico e barico di fine mese, per come detto e per come è scritto nelle previsioni attuali dell’immediato inizio di aprile, potrà quindi seguire l’arrivo di una nuova saccatura dalla connotazione che, però, è ancora tutta da definire…

Pierangelo Perelli

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