Si conferma il cambio di circolazione già descritto nel segno di una meridianizzazione con approfondimento di esteso vortice in sede oceanica e conseguente rimonta del ramo africano del sub-tropicale. In questo modo il piacevole corso occidentale ci saluta e lascia il posto a quel profilo che, in estate, è si foriero di stabilità ma anche di caldo e di un caldo che può superare, anche in modo marcato e in determinate aree, le medie stagionali. La rimonta del sub-tropicale, tra l’altro, sembra proprio voler coinvolgere il mediterraneo, segnatamente quello occidentale, con il risultato di una esplosione estiva di quelle che, quest’anno, non si erano ancora viste. Occorre sempre distinguere, in tali casi, cosa si intenda per africano, giacché il termine è abusato nonché usato parecchio a sproposito. Abbiamo, in tal senso, la rimonta del sub-tropicale ramo africano che coinvolge la quota, ed abbiamo, però, un quadro di pressione livellate e non troppo alte nei bassi strati, a livello dei quali non si può certo parlare di africano. Da questo punto di vista quello che avremo, pertanto, dovrebbe corrispondere alla classica fiammata da subsidenza e, solo parzialmente, da richiamo di aria calda dall’entroterra africano. E quanto durerà una tale situazione? Beh, sussiste la speranza, guardando i forecast, che la fiammata non debba durare, almeno per quanto riguarda certi estremi di caldo, più di qualche giorno raggiungendo i suoi massimi a fine decade per poi un pò ritirarsi nei giorni successivi. Speriamo. Il disegno mostra la situazione generale prevista proprio per fine decade in cui risultano evidenti i due poli di segno opposto quali elementi protagonisti della dinamica sopra descritta, mentre le frecce piccole intendono rappresentare quanto dovrebbe o potrebbe accadere nei primi giorni di seconda decade…
Pierangelo Perelli