Fukushima esploderà? Usa e Giappone preparano l’emergenza
Ha riassunto bene la situazione il professor Charles Perrow, dell’università di Yale: «C’è concreto pericolo che le barre di combustibile esausto, che si trovano nella parte superiore della centrale nucleare numero quattro, si spacchino sia per una tempesta o per un terremoto, ma anche in un tentativo fallito di rimuovere con attenzione ciascuna delle 1.535 barre, per metterle al sicuro immagazzinandole nella piscina a cinquanta metri di distanza. Le condizioni della piscina dell’impianto numero quattro, che si trova a cento metri da terra, sono pericolose e, se due qualsiasi delle barre dovessero toccarsi, potrebbero causare reazioni nucleari incontrollabili. La radiazione che possono emettere tutte queste barre, se non mantenute sempre fredde e separate, richiederebbero l’evacuazione delle zone circostanti, compresa Tokyo. Proprio per l’emanazione di questa radiazione, 6.375 barre che sono conservate nella piscina non hanno potuto essere raffreddate in continuazione. Se per questo motivo si realizzasse una fissione nucleare, tutta l’umanità sarebbe minacciata per migliaia di anni».
Suzuki: «Fukushima è stata solo un terremoto devastante per il Giappone ma che con la eventuale ricaduta delle sue radiazioni potrà distruggere anche altre nazioni. Se il quarto impianto dovesse essere soggetto ad un terremoto, e quella zona è molto esposta, dovremmo non solo dire bye bye al Giappone, ma tutti gli abitanti della costa occidentale del Nord America dovrebbero evacuare».
Aggiunge Perrow, in riferimento ai quattordici milioni di dosi di iodio ordinate dal governo Usa: «Va da sé intendere, per le esperienze del passato, che quando ci si trova di fronte a un mega acquisto pubblico, del quale non si vede nessuna vera urgenza e nessun pericolo, ci si sta preparando a qualcosa di eccezionale».