Quanto ci riserva, al momento, la fine del mese o l’inizio di novembre è in sintonia con la situazione attuale, ancorata ad un quasi perfetto flusso occidentale a deboli ondulazioni. E’ possibile, semmai, che detto flusso possa, nel corso di fine mese, muovere un pò più da sud-ovest, senza però alterare la fisionomia generale di una situazione mite, occidentale e variabile. Il disegno della medesima situazione generale è, in tal senso, assai chiaro e, senza elementi degni di particolare interesse, ci da, forse e comunque, lo spunto per esaminare alcuni aspetti di dinamica dell’atmosfera di sicuro interesse. Un corso occidentale come questo, di correnti dette westerlies, può presentare modeste ondulazioni più o meno pronunciate o essere teso senza particolari deviazioni. In tutti i casi vale la legge dell’equilibrio e del vento geostrofico. Lungo la direzione di tali correnti le due forze contrapposte, quella di gradiente (colore viola) e quella di Coriolis (colore verde) tendono all’equilibrio e a mantenere il flusso da ovest ad est. L’equilibrio, però, è precario giacché wind-shear ed altre cause varie operano deviazioni del flusso, tali da spingerlo verso sud oppure verso nord. In entrambi i casi il gioco delle forze in campo cambia giacché subentra la forza centrifuga (colore nero) associata al moto angolare e varia la grandezza del vettore forza di Coriolis. La variazione, in meno o in più, del vettore forza di Coriolis tende, tuttavia, ad essere compensata dalla subentrante forza centrifuga con cui il sistema cerca così di mantenere l’equilibrio del vento geostrofico e delle isobare parallele. Ma tutta la faccenda è tendenziale e parziale o progressiva ed il risultato finale e reale è che in corrispondenza del passaggio da una sacca ad un promontorio si ha, per aumentata prevalenza della forza di Coriolis, una accelerazione con divergenza in quota, mentre in corrispondenza del passaggio da un promontorio ad una sacca si ha una decelerazione con convergenza. Da cui il maltempo prevalente lungo la rimonta delle correnti di una saccatura, e dove le ragioni dinamiche del sistema tendono a produrre lo sviluppo di depressione nei bassi strati. A tutto questo, per completare il discorso e per capire il senso delle ondulazioni lungo il flusso occidentale, va quindi aggiunto il concetto di vorticità, secondo il quale il sistema tende a mantenere la vorticità potenziale in qualche modo collegata alla somma della vorticità planetaria e della vorticità relativa (somma che equivale alla V assoluta). Un flusso che devia verso nord tende inizialmente ad aumentare la propria vorticità relativa e mentre, verso nord, aumenta anche la vorticità planetaria. Ragion per cui, in base alla legge della conservazione della V potenziale deve ad un certo punto tendere ad invertire il proprio comportamento operando in maniera da invertire l’andamento della V relativa, ed ovvero smettere di muovere verso nord e deviare verso est e sud-est. Altrettanto, e per le ragioni opposte, deve fare un flusso deviato verso sud. Da cui le ondulazioni. Applicato alle easterlies, ed ovvero a quei flussi che non infrequentemente coinvolgono il nord-europa, questo discorso porta, per come si può comprendere, all’esatto opposto, in quanto un flusso, ad es., che risulta deviato verso nord vede la V relativa diminuire mentre la V planetaria aumenta, e deve tendere a spingere verso nord per far si che aumento della planetaria e diminuzione della relativa si compensino. Ciò che spiega, in parte, il comportamento di certe spinte vorticose da est o nord-est e l’affermarsi di certi cut-off anticiclonici alle alte latitudini…
Pierangelo Perelli