Editoriali — 09 Gennaio 2014

Nelle ultime analisi che vi abbiamo proposto abbiamo spiegato i motivi per cui, nei prossimi giorni, le correnti portanti che dovrebbero decidere il tempo sul Mediterraneo e sull’Italia saranno molto probabilmente quelle perturbate atlantiche: abbiamo infatti ritenuto poco probabile l’arrivo dell’aria gelida perché fondamentalmente verranno a mancare due tasselli importanti in questo intricato puzzle sinottico. In primo luogo, per l’assenza in alta troposfera di un lobo del Vortice Polare stazionario ed orientato con il suo asse principale verso le latitudini mediterranee e, secondariamente, per la mancata costruzione di un anticiclone di blocco sull’Europa centro-occidentale che facesse da trampolino di lancio per quell’aria gelida che invece si impadronirà dell’Europa orientale, proprio per l’azione di un lobo del Vortice Polare.

Ancora una volta, quindi, la dinamica atmosferica ci ha fatto comprendere come non sia così facile per le masse d’aria provenienti dalle alte latitudini raggiungere il bacino del Mediterraneo: una considerazione che dovrebbe far riflettere sul fatto che le ondate di gelo rappresenteranno semmai l’eccezione e non la regola del nostro inverno. Tant’è… ma appena la modellistica numerica ipotizza qualche simile scenario a lungo termine, sul web se ne parla come se l’Italia fosse una… calamita capace di attrarre a sé tutto il gelo e tutta la neve possibile ed inimmaginabile.

Perché anche in questo caso, come in tantissimi altri avvenuti in passato, alcune corse deterministiche dei modelli numerici avevano visto un possibile coinvolgimento della nostra penisola da parte dell’aria gelida continentale, veicolata appunto dalla Russia al Mediterraneo da un’area di alta pressione che si sarebbe dovuta posizionare sui settori centro-settentrionali europei. Perché questa ipotesi non è stata portata avanti, fino ad associarle una discreta o buona probabilità di accadimento? Lo possiamo comprendere osservando la configurazione sinottica attesa per la prossima settimana e semplificata per renderla più comprensibile (figura 1). Per logica, si può intuire che le forze dominanti nei prossimi giorni saranno due: la depressione d’Islanda in Atlantico e la depressione gelida artica sull’est europeo.

Nei vari scenari che abbiamo seguito negli ultimi giorni, abbiamo osservato un diverso e continuo processo di modellamento operato proprio da queste due figure bariche principali nei confronti del campo anticiclonico, di limitata estensione, che si formerà probabilmente sull’Europa settentrionale. L’ipotesi di blocco era solo una delle ipotesi calcolate, forse la più estrema, ma che non poteva avere molto credito: in pratica, quell’area di alta pressione ha giocato un po’ il ruolo di una… “goccia fredda al contrario” perché, essendo come detto di estensione ridotta, nei calcoli effettuati per prevedere la sua posizione era certamente da mettere in conto la presenza di scenari evolutivi che, assai divergenti tra di loro, dimostravano le difficoltà della modellistica stessa proprio nel delineare il quadro con maggior probabilità di successo.

Negli ultimi aggiornamenti, invece, una maggiore stabilità delle soluzioni dissipa un po’ le… nebbie e lascia intuire l’arrivo sull’Italia di correnti atlantiche provenienti da nord-ovest: le perturbazioni che ritorneranno ad entrare sul Mediterraneo già da lunedì (ma una più debole perturbazione arriverà dal Mediterraneo occidentale già domenica) saranno quindi accompagnate da aria polare marittima che avrà il merito di far diminuire le temperature, avvicinandole così alle medie del periodo (figura 2). La prossima settimana, quindi, potrebbe assumere caratteristiche tipiche di un inverno più vicino ai canoni mediterranei. Saremo infatti interessati da precipitazioni che, essendo associate probabilmente ad un freddo normale per la stagione, significherà che la quota delle nevicate sui rilievi alpini non sarà così elevata come abbiamo avuto nelle ultime settimane. Senza gridare… “al lupo, al lupo!”, diciamo allora semplicemente che il tempo della prossima settimana potrebbe essere caratterizzato da condizioni invernali nella norma, o quasi. Farà cioè un po’ di inverno a gennaio…

MeteogiuliaCCIsintesi_sinottica

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